Storico tedesco. Di famiglia protestante, studiò Teologia e
Filosofia a Lipsia, laureandosi nel 1817. Professore al ginnasio di Francoforte
sull'Oder, pubblicò nel 1824 la sua prima opera, la prima parte della
Storia dei popoli romanici e germanici dal 1494 al 1535, che gli valse
nel 1825 la cattedra di Storia all'università di Berlino. Nella sua
costante ricerca di obiettività, mise a punto un rigoroso metodo
storico-filologico, fondato su un'attenta critica delle fonti. Convinto che lo
storico non dovesse giudicare, ma solo limitarsi a riconoscere le tendenze
dominanti di ogni epoca, respinse la filosofia della storia hegeliana,
rifiutando di incanalare la complessità degli eventi in uno schema di
interpretazione totale. Per primo riconobbe l'importanza delle relazioni degli
ambasciatori per ricostruire la storia d'Europa nei secc. XVI-XVII e a tale
scopo si recò personalmente negli archivi di Vienna, Venezia, Firenze e
Roma per accedere al vasto materiale costituito da documenti, atti, reperti da
cui nacquero le sue sintesi di storia europea. Nominato storiografo ufficiale
prussiano nel 1841, scrisse testi di grande interesse metodologico e
contenutistico, quali
la Storia dei Papi (3 volumi, 1834-36), la
Storia della Germania nell'epoca della Riforma (5 volumi, 1839-43), la
Storia della Francia nel XVI e XVII secolo (4 volumi, 1852-56), la
Storia dell'Inghilterra nel XVI e XVII secolo (7 volumi, 1859-68) e
Sulla storia tedesca della pace religiosa fino alla guerra dei Trent'anni
(1868). Nel 1879 iniziò una
Storia universale che rimase
interrotta alla sua morte.
R. è considerato uno dei fondatori
della scienza storica contemporanea, maestro indiscusso della storiografia
tedesca (Wiehe, Turingia 1795 - Berlino 1886).