Psicoanalista austriaco. Fu uno dei primi e più stretti discepoli
di Freud e segretario, dal 1906 al 1915, della Società viennese di
psicoanalisi. Laureatosi in Filosofia nel 1912, fu il primo psicoanalista a
esercitare senza essere medico. Rilevante fu la sua opera di divulgazione della
nascente dottrina psicoanalitica, condotta grazie a un'intensa attività
editoriale, con le riviste «Imago» (1912), «Internationaler
Zeitschrift für Psychoanalyse» (1913), di cui fu cofondatore e
redattore, e «Internationaler psychoanalytischer Verlag» (1919), che
diresse fino al 1924. La rottura completa con la Società psicoanalitica
viennese, fedele all'ortodossia freudiana e scettica nei confronti delle teorie
elaborate da
R. , si consumò definitivamente nel 1926.
R.
abbandonò Vienna per trasferirsi a Parigi e quindi, nel 1935, a New York.
A
R. si deve l'ampliamento dell'indagine psicoanalitica dall'ambito
strettamente medico, in cui era sorta, al mondo dell'arte, della letteratura e
delle tradizioni folcloristiche. Il suo nome è legato soprattutto al
saggio
Il trauma della nascita e il suo significato psicoanalitico
(1924), in cui ricondusse l'angoscia psicologica all'evento traumatico della
nascita, considerato come prototipo di tutte le possibili situazioni di
pericolo.
R., inoltre, vide nel trauma della nascita la fonte di ogni
espressione culturale, subordinando ad esso perfino il complesso edipico.
Importanti anche le prese di posizione di
R. sulla pratica
psicoanalitica; egli infatti si dichiarò a favore di analisi brevi, per
far accedere alla cura anche i meno abbienti, e di una terapia attiva, in cui il
ruolo dello psicoanalista fosse più positivo, in modo da stimolare
l'autodeterminazione del paziente. Fra i suoi scritti ricordiamo:
L'artista (1906),
Il mito della nascita dell'eroe (1909),
Il
motivo dell'incesto nella poesia e nella saga (1912),
Tecnica della
psicoanalisi (1926),
Oltre la psicologia (postumo, 1941) (Vienna 1884
- New York 1939).