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Randone, Salvo.

Pseudonimo di Salvatore Randone. Attore teatrale e cinematografico italiano. Dopo aver recitato fin da giovane in filodrammatiche amatoriali, decise di dedicarsi al teatro unendosi, nel 1926, alle compagnie di Annibale Ninchi prima, e di Melato-Zacconi-Ruggeri-Chiantoni-Picasso poi. Negli anni 1936-40 ottenne fama a livello nazionale, grazie alle sue interpretazioni in Adelchi di A. Manzoni, Il lutto si addice a Elettra di E. O'Neil e L'uomo, la bestia e la virtù, la prima delle sue interpretazioni pirandelliane che sarebbero diventate, insieme ai testi di U. Betti, i suoi cavalli di battaglia. Tra le opere di Pirandello da lui interpretate ricordiamo: Pensaci Giacomino!, Il piacere dell'onestà, Tutto per bene, Enrico IV; tra quelle di Betti: Frana allo scalo Nord, Marito e moglie, Corruzione al palazzo di giustizia, Delitto all'Isola delle capre. Memorabile resta anche la sua interpretazione, a fianco di V. Gassman, dell'Otello (1956) di W. Shakespeare, nel quale impersonò Jago e il Moro, alternandosi con Gassman. Fu protagonista anche de L'albergo dei poveri, l'opera che nel 1947 inaugurò il Piccolo Teatro di Milano, per la regia di G. Strehler. Altre interpretazioni di grande importanza furono quelle de La dodicesima notte (1950) di W. Shakespeare, per la regia di O. Costa; Come le foglie (1954) di G. Giacosa, allestito da L. Visconti; Dal tuo al mio, di G. Verga, curato da G. Strehler; Assassinio nella cattedrale, di T.S. Eliot, per la regia di O. Costa. Negli ultimi anni di vita ritornò alla drammaturgia pirandelliana con la sua Compagnia della commedia. R. fu anche attore cinematografico e in questo ambito diede prova di elevata caratura artistica e di notevole abilità nel tracciare figure di personaggi dalla forte personalità. Tra i suoi lavori ricordiamo: L'assassino (1960) di E. Petri; Salvatore Giuliano (1961) di F. Rosi; I giorni contati (1962) di E. Petri; Le mani sulla città (1963) di F. Rosi; Fellini-Satyricon (1969) di F. Fellini; La classe operaia va in paradiso (1971) di E. Petri; La proprietà non è più un furto (1973) di E. Petri; In nome del papa re (1977) di L. Magni. Lavorò anche per la televisione: tra i suoi lavori si ricordano I promessi sposi (1967) e I fratelli Karamazov (1971) (Siracusa 1906 - Roma 1991).