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Ramuz, Charles-Ferdinand.

Poeta e scrittore svizzero di lingua francese. Compiuti gli studi all'università di Losanna, si trasferì a Parigi, dove rimase fino al 1914. Esordì con i versi d'ispirazione simbolista del Piccolo villaggio (1903) e con il romanzo realista Aline (1904). Avvertendo l'imminenza della guerra, tornò nel Cantone svizzero di Vaud, da dove non si allontanò più. Insieme con altri letterati fondò la rivista «Cahiers vaudois», che accolse le pagine programmatiche di Ragione d'essere (1914). Seguirono i romanzi La guarigione delle malattie (1917), I segni tra noi (1919) e Presenza della morte (1923), coi quali acquisì larga notorietà in Europa; orientato a un realismo giocato sul rapporto drammatico uomo-natura, R. si fece promotore di un linguaggio crudo, che riproduce l'aspra lingua dei montanari, aperto agli idiotismi in una tormentata ricerca espressiva. Legato da amicizia a I. Stravinskij, scrisse nel 1918 il libretto di Storia del soldato. Un raggiunto equilibrio tra inquietudine esistenziale e sperimentazione linguistica accompagna le opere della maturità, quali La bellezza sulla terra (1927) e Se il sole non tornasse (1937). Fu anche autore del Diario 1896-1942, pubblicato nel 1945 (Cully, Vaud 1878 - Pully, Losanna 1947).