Attrice italiana. Discendente da un'antica famiglia di attori e marionettisti,
esordì sulle scene giovanissima nella compagnia paterna, con la quale
rimase fino a 20 anni. Passata più tardi alla rivista, si sentì,
però, poi attratta dal teatro «da camera», dove si
rivelò un'attrice dall'esuberante e brillante recitazione, ottenendo il
pieno consenso della critica e del pubblico. Nel 1953 sposò l'attore
Dario Fo, con il quale divise il successo sui palcoscenici. Lavorò
marginalmente anche in televisione e nel cinema:
Lo sai che i papaveri
(1952) di V. Metz;
Totò a colori (1952) di S. Vanzina;
Rosso e nero (1954) di D. Paolella;
Lo svitato (1956) di C.
Lizzani;
Il cocco di mamma (1957) di M. Marini;
Amarti è il mio
destino (1957) di F. Baldi;
Caporale di giornata (1958) di C.A.
Bragaglia;
Amore in quattro dimensioni (episodio: 1964) di M. Mida
Puccini;
Extraconiugale (episodio: 1965) di M. Franciosa. La sua
attività principale rimase sempre il teatro. Con Dario Fo diede vita, nel
1958, a una compagnia che rappresentò brani scritti da Fo stesso (
Gli
arcangeli non giocano a flipper, 1959;
Chi ruba un piede è
fortunato in amore, 1961;
Isabella, tre caravelle e un cacciaballe,
1963;
Settimo ruba un po' meno, 1964;
La colpa è sempre del
diavolo, 1965;
La signora è da buttare, 1967). Nel 1968 la
compagnia si sciolse e nacque l'Associazione Nuova Scena, con il patrocinio
dell'Arci. Nel 1970, però, per divergenze con il PCI, anche questa
compagnia si sciolse; la
R. e il marito fondarono quindi il collettivo
teatrale La Comune, indipendente, autofinanziato, che ebbe il suo centro di
diffusione culturale nella Palazzina Liberty di Milano. In quegli anni la
R. si impegnò politicamente e socialmente, diventando una delle
maggiori esponenti di Soccorso Rosso, organizzazione sorta in aiuto dei detenuti
politici; la sua attività le procurò un'aggressione ad opera di un
gruppo fascista. Dal 1977 iniziò a scrivere anche testi, da lei stessa
interpretati, rivolgendo un'attenzione particolare alla condizione della donna:
Tutta casa, letto e chiesa (1977),
Parliamo di donne (1978),
La
coppia aperta (1987),
Parti femminili (1988). Tra le successive
interpretazioni, sempre caratterizzate da una spregiudicata satira e da una
estrosa recitazione, citiamo:
Fabulazzo osceno (1981);
Quasi per caso
una donna: Elisabetta (1984);
Il ratto della Francesca (1987);
Il
papa e la strega (1989);
Zitti, stiamo precipitando (1990);
Settimo, ruba un po' meno 2 (1992);
Mamma! I Sanculotti (1993);
Sesso? Grazie, tanto per gradire (1994), del figlio Jacopo;
Il diavolo
con le zinne (1997), di D. Fo;
Marino libero! Marino è
innocente (1998);
Lu santo Jullare Françesco
(1999) (n. Parabiago, Varese 1929).