Fascio di radiazioni luminose di sezione trascurabile rispetto al tragitto che
si considera. In particolare, ciascuna delle direzioni lungo le quali si propaga
la luce, che si rappresentano come linee uscenti da una sorgente luminosa.
║ Usato in senso assoluto, il termine indica i
r. o la luce del
Sole, il Sole stesso, talvolta anche la luce del giorno. Raramente, può
essere riferito a luce artificiale. ║ Fig. - Lampo, sprazzo, guizzo, di
intensità o durata limitata:
un r. di speranza. ║ Fig. -
Luce che deriva da apparizioni, visioni e simili, in particolare di carattere
sacro. ║ Fig. - Nel linguaggio poetico, luce irradiata dallo sguardo o dal
sorriso. ║ Per estens. - Spazio tutt'intorno a un determinato punto, in
particolare nelle locuzioni
entro un r. di. ║ Per estens. -
R.
d'azione: ambito, spazio entro cui un dato fenomeno ha effetto. ║
Qualunque elemento che, come i
r. di una circonferenza, muova da un
centro e vada verso una linea periferica. Nelle ruote, nei volani e nelle
pulegge, elemento che collega il mozzo alla corona; nelle ruote delle biciclette
e dei motocicli, i
r. sono costituiti da grossi fili d'acciaio che
congiungono il mozzo al cerchio, permettendo di regolarne la tensione per
ottenere la centratura della ruota. ║ Ala di un edificio carcerario.
• Bot. - Nel capolino delle composite a corolle dimorfe, l'insieme dei
fiori periferici; nelle infiorescenze a ombrella composta, sono detti
r.
i rami primari, che portano all'apice un'ombrelletta, mentre si dicono
r.
secondari i peduncoli dei singoli fiori. ║
R. midollari:
strisce di tessuto parenchimatico interposte ciascuna tra i vasi legnosi della
radice e del fusto. I
r. midollari svolgono la funzione di conduzione
radiale delle sostanze elaborate dalla pianta e, grazie alla presenza di amido
durante il periodo invernale, di riserva. • Zool. - Negli animali a
simmetria raggiata, ciascuno degli assi perpendicolari all'asse principale
bipolare. Si distinguono
r. primari o perradi e
r. secondari o
interradi. ║ Ciascuna delle strutture scheletriche delle pinne dei pesci,
che servono di sostegno alla membrana della pinna. ║
R. branchiali:
pezzi scheletrici cartilaginei che si originano dagli archi branchiali dei
selaci e sostengono le branchie. ║
R. branchiostegi: pezzi
scheletrici dell'opercolo dei pesci. • Idr. -
R. idraulico o
r.
medio: in un condotto a sezione circolare, rapporto tra l'area della sezione
liquida e il contorno bagnato di una sua generica sezione trasversale. •
Geom. - In geometria elementare, il segmento che congiunge il centro di un
cerchio o di una sfera con un punto qualsiasi della circonferenza e della
superficie sferica. ║ In un poligono regolare, il segmento che unisce un
vertice con il centro del poligono (e che è perciò il
r.
del cerchio circoscritto al poligono). ║
R. di curvatura: di una
curva in un suo punto, il
r. del cerchio osculatore alla curva nel punto;
è l'inverso della curvatura. ║
R. principali: di una
superficie in un suo punto, i
r. di curvatura delle due sezioni normali
principali nel punto dato. ║
R. di torsione: di una curva in un suo
punto, l'inverso della torsione. • Fis. - Ogni radiazione,
elettromagnetica o corpuscolare, che si propaga nello spazio, emessa da una
sorgente. ║
R. α:
r. corpuscolari costituiti da
particelle α. ║
R. attinici: denominazione generica di
r. capaci di produrre effetti fotochimici e, in particolare, di
impressionare un'emulsione fotografica. Correntemente per
r. attinici si
intendono specificamente quelli ultravioletti. ║
R.
β:
r. corpuscolari costituiti da particelle β. ║
R. canale
o
r. positivi o
r. di Goldstein:
r. corpuscolari costituiti
da ioni positivi, che si originano nella scarica elettrica in un gas a pressione
10
-1 ÷ 10
-2 Pa. Ai
r. canale si accompagna
generalmente una radiazione corpuscolare (
r. neutrali) non deviata da
campi elettrici e magnetici, costituita da atomi e molecole neutre. ║
R. catodici o
r. negativi:
r. corpuscolari, costituiti da
elettroni, uscenti dal catodo di un tubo di scarica a gas rarefatto quando la
pressione scende a un determinato valore; possono essere ottenuti anche per
effetto termoelettronico. I
r. catodici sono deviati da campi elettrici e
magnetici. ║
R. cosmici: insieme di radiazioni elettromagnetiche e
corpuscolari costituite, queste ultime, da particelle subatomiche di elevata
energia provenienti dallo spazio cosmico. Nel bombardamento dell'atmosfera
terrestre, esse urtano contro particelle già presenti, dando luogo allo
sviluppo di diversi tipi di radiazioni secondarie a energie inferiori:
probabilmente si tratta in massima parte di protoni o nuclei di idrogeno.
║
R.
δ: fasci di elettroni veloci emessi da varie
sostanze quando sono colpite da particelle α e anche da protoni. ║
R.
γ: radiazioni elettromagnetiche ad alta frequenza emesse
da sostanze radioattive. ║
R. infrarossi:
V. INFRAROSSO.
║
R. luminosi: in senso generico, pennelli di luce di sezione molto
piccola. Propriamente, radiazioni elettromagnetiche a frequenza ottica e, dal
punto di vista geometrico, direzioni di propagazione della luce emessa da una
sorgente. ║
R. molecolari: fascio di molecole di gas o di vapori
che si muovono secondo un moto rettilineo senza urtarsi reciprocamente.
Modificando le traiettorie di tali
r. tramite l'azione di campi elettrici
e magnetici è possibile ottenere informazioni sui momenti elettrici e
magnetici, sugli spin e sui momenti magnetici nucleari della sostanza che
compone il
r. molecolare. ║
R. ordinari e
r.
straordinari: i due
r. luminosi che si manifestano nel fenomeno della
birifrangenza (V.). ║
R. di
propagazione: nella propagazione di energia per onde, direzione lungo la
quale si propaga l'energia associata all'onda. Se il mezzo è isotropo,
esso coincide con la normale al fronte d'onda nel generico punto e nel generico
istante. ║
R. restanti o
residui o
di Nichols-Rubens:
radiazioni infrarosse monocromatiche delle quali resta costituito un fascio di
radiazioni originariamente policromatico dopo successive riflessioni su
determinate sostanze cristalline. ║
R. ultravioletti: radiazioni
elettromagnetiche di lunghezza d'onda compresa tra 0,4 e 0,02 μm. ║
R. verde:
r. luminoso di colore verde che si vede raramente, in
condizioni favorevoli, al tramonto del Sole, per la durata di uno o due secondi.
Il fenomeno è dovuto alla dispersione atmosferica: quando anche l'ultima
parte del disco solare si abbassa sotto l'orizzonte, la luce solare scompare
seguendo l'ordine di rifrangibilità dei vari colori dello spettro, dal
rosso al verde azzurro. ║
R. atomico, covalente e
ionico: si
definisce
r. di un atomo, ione o residuo ionico in un metallo il
r.
della sfera cui può essere assimilato l'atomo (o ione o residuo) nel
suo impaccamento cristallino o nella geometria della molecola che lo comprende.
Si ammette, quindi, come semplificazione che ogni atomo (o quel che se ne
ottiene aggiungendo o togliendo elettroni) sia assimilabile a una sfera, e che
le molecole siano costituite da queste sfere poste a contatto fra loro,
così tenute da determinate forze; i cristalli (in particolare i metalli e
i cristalli ionici) sono assimilabili, invece, a un impaccamento regolare di
tali sfere, anch'essi tenuti insieme da forze di varia natura. Non è
possibile, in generale, misurare tutti e tre i
r. citati per ogni
elemento della tavola periodica; in particolare, per i gas nobili è
possibile misurare solo il
r. covalente. Il
r. atomico può
essere calcolato per i cristalli composti di atomi di una sola specie
(cioè di un solo elemento), allo stato gassoso monoatomico; il
r.
ionico, invece, dipende dalla carica dello ione, ed è minore del
r.
atomico se questa è positiva, maggiore se negativa. Inoltre, esso
dipende strettamente dallo stato di ossidazione dell'elemento: infatti, quando
lo stato di ossidazione è negativo, l'atomo ha acquistato elettroni e si
è quindi ingrossato, mentre quando è positivo ne ha persi e le sue
dimensioni si sono ridotte. Se un atomo ha diversi stati di ossidazione, si
hanno in corrispondenza altrettanti
r. ionici. Tutti questi
r.
hanno dimensioni dell'ordine dell'Ångström; se si rappresentano i
r. atomici in funzione del numero atomico, si ottiene una curva
abbastanza regolare, avente dei massimi in corrispondenza ai metalli alcalini e
dei minimi in corrispondenza a carbonio, silicio, nichel, rutenio e osmio. I
valori dei
r. atomici, ionici e covalenti sono ricavati per lo più
dallo studio degli spettri di diffrazione dei
r. X; sono usati come dati
per calcoli in molte considerazioni in chimica, fisica e chimica-fisica.
Osserviamo come tali
r. vengano introdotti per comodità di
ragionamento in molti campi (ad esempio nel calcolo delle lunghezze di legame,
dei lati delle celle elementari dei cristalli ionici e dei metalli, ecc.); le
loro definizioni sono tuttavia inconsistenti dal punto di vista della meccanica
quantistica, a causa del principio di indeterminazione; si dovrebbe parlare,
piuttosto, di probabilità di trovare tutti gli elettroni di un atomo a un
certo istante entro un dato
r. ║
R. X o
r.
Röntgen: radiazioni elettromagnetiche la cui lunghezza d'onda è
compresa nell'intervallo di 10 ÷ 10
-2 nm, i cui fotoni hanno
energie comprese tra 100 eV e 100 keV. I
r. X sono sostanzialmente
identici ai
r. γ, dai quali si differenziano non tanto per la
lunghezza d'onda, quanto per la loro origine: i
r. X sono dovuti a
fenomeni che avvengono fuori dal nucleo atomico, mentre quelli γ hanno
origine nucleare. I
r. X sono generati per brusco frenamento di elettroni
veloci liberi, tramite bombardamento di un materiale ad alto peso atomico con
elettroni ad alta energia, oppure per transizione di elettroni legati in stati
elettronici interni. Tra le principali proprietà ricordiamo la loro
capacità di impressionare le lastre fotografiche, di produrre
fluorescenza e fosforescenza in alcune sostanze, di colorare alcuni minerali, di
ionizzare i gas e, infine, di modificare le proprietà elettriche di
liquidi e solidi. La scoperta dei
r. X, ad opera di W.C. Röntgen,
risale al 1895 e fu effettuata nel corso di alcune esperienze per chiarire la
natura dei
r. catodici; annunciando la scoperta di un nuovo tipo di
radiazioni capaci di attraversare corpi opachi alla luce, Röntgen
chiamò tali radiazioni
r. X per sottolinearne la natura
misteriosa. Analogamente ai
r. γ, anche i
r. X ,
attraversando la materia, possono subire interazioni secondo processi
differenti, in funzione dell'energia della radiazione e del numero atomico del
materiale attraversato: effetti fotoelettrici, diffusione coerente o incoerente,
assorbimento. Quest'ultimo fenomeno ha grande interesse pratico: l'assorbimento
differenziale da parte di un oggetto eterogeneo di
r. X, secondo leggi
ben definite, è, infatti, la base fondamentale della radiografia, sia
medica, sia industriale. Attraversando la materia, un fascio di
r. X
diminuisce di intensità per assorbimento e diffusione; l'intensità
varia in funzione dello spessore
d del materiale attraversato secondo la
legge di Lambert,
I = I0 exp(-
μd), in cui μ
è una costante, detta
coefficiente lineare d'assorbimento. Tale
legge è valida solo per radiazioni strettamente monocromatiche: per
radiazioni policromatiche, si dovranno scrivere tante relazioni quante sono le
componenti monocromatiche che le costituiscono. L'analisi dello spettro dei
r. X viene utilizzata in molte applicazioni, per lo studio qualitativo e
quantitativo di numerosi elementi e materiali; tale analisi, che prende il nome
di
spettroscopia a r. X, si basa sulla emissione di un impulso di
radiazione di frenamento da parte di materiali bombardati con elettroni veloci.
Questa radiazione ha uno spettro continuo, detto
spettro bianco di r. X,
che può essere opportunamente modificato mediante filtraggio del fascio
di elettroni incidenti; ad esso si sovrappone un secondo spettro, a righe, detto
spettro caratteristico, che dipende strettamente dal materiale utilizzato
come anticatodo, provocato dalla ionizzazione del materiale da parte del fascio
incidente. Sono state sviluppate, inoltre, tecniche basate sulla fluorescenza
dei
r. X, che permettono un'analisi non distruttiva di sistemi con
elementi di numero atomico abbastanza elevato.