Uomo politico e generale prussiano. Entrato nel 1823 nello Stato Maggiore
prussiano, dopo aver partecipato giovanissimo alle ultime campagne
antinapoleoniche (nel 1813, non ancora sedicenne, aveva partecipato alla
battaglia di Lipsia, dove era stato fatto prigioniero, per poi partecipare alla
campagna del 1814), divenne amico del principe ereditario Federico Guglielmo IV,
assumendo una crescente influenza politico-diplomatica dopo la sua ascesa al
trono nel 1840. Rappresentò la Prussia alla Dieta federale di
Francoforte, divenne ambasciatore alle corti di Karlsruhe, Darmstadt e Nassau,
contribuì a compilare la Costituzione prussiana del 1847. Dopo la
rivoluzione del 1848, si dimise dall'esercito e fu eletto deputato di estrema
destra al Parlamento di Francoforte. A partire dal 1849 fu il principale
responsabile della politica estera prussiana, pur assumendo ufficialmente la
carica di ministro degli Esteri solo nel 1850.
R. tentò in ogni
modo di convincere Federico Guglielmo a promuovere un programma di riforma della
Confederazione germanica, al fine di valorizzare sempre più il ruolo
egemonico della Prussia; egli mirava a un'unione di tipo doganale e aspirava
alla creazione di una confederazione comprendente gli Stati del
Deutcher
Bund insieme ai territori non tedeschi dell'Impero asburgico, guidata da un
direttorio i cui membri avrebbero assunto posizioni paritarie. Allo stesso tempo
prevedeva la creazione di una federazione fra gli Stati tedeschi, con a capo il
re di Prussia, dalla quale però sarebbe stata esclusa l'Austria. Venne a
tale scopo convocata una Dieta a Erfurt per il marzo 1850; Vienna
osteggiò duramente il progetto che decadde. Nel novembre successivo,
R. si dimise, abbandonando la vita politica e dedicandosi
all'attività di direttore dell'istruzione militare (Blankenburg, Harz
1797 - Berlino 1853).