Uomo politico bulgaro. Ricoprì le cariche di ministro della Giustizia
(1884-86), degli Interni (1899-1900) e di presidente del Consiglio (1912-18).
Nel 1886 fondò il Partito nazionale liberale. Come capo della corrente
antirussa e antiserba, fu fautore di una politica di alleanze con Austria e
Germania. Conclusa nel 1913 la Pace di Bucarest con gli Stati balcanici, che
sanciva la sconfitta della Bulgaria nella seconda guerra balcanica,
manovrò per alleare la Bulgaria con gli Imperi Centrali in funzione
antiserba. Dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, si rifugiò in
Germania. Condannato in contumacia al carcere a vita dal Governo di Stambolijski
(1923), fu amnistiato. Pubblicò in tedesco le sue memorie:
Bulgarien
und die Weltkrise (1923) (Loveč, Plevna 1854 - Berlino 1929).