Scrittore politico italiano. Entrò nel 1707 alla corte di Torino, al
servizio del nipote del duca Vittorio Amedeo II, il principe Tommaso. In seguito
compì alcuni viaggi in Francia, non senza trascurare di svolgere
attività di consigliere presso Vittorio Amedeo II. In tale veste
influì sensibilmente sulla politica giurisdizionalista dello Stato.
Abbandonata la fede cattolica per quella protestante e trasferitosi a Londra nel
1726,
R. fu raggiunto da un decreto di bando definitivo dal Piemonte, per
opera dello stesso duca Vittorio Amedeo II (1728). Con la pubblicazione dello
scritto
Storia dell'abdicazione di Vittorio Amedeo II (1732),
R.
tentò invano di ingraziarsi Carlo Emanuele III. Nel 1734 si
trasferì in Olanda, ove si spense sotto il falso nome di Albert Barin. Di
notevole interesse è la sua opera
Discours moraux, historiques et
politiques, inclusa nel
Recueil de pièces curieuses sur les
matières les plus intéressantes (1736). In tale scritto
l'autore spiega la venuta di Cristo e la divulgazione dei Vangeli come
avvenimenti atti a riportare l'umanità alla legge di natura, la cui
nozione sarebbe stata via via perduta. Una corretta interpretazione del
messaggio di Cristo avrebbe consentito il ritorno alla supremazia di tale legge
e, con essa, l'instaurazione di una società democratica e comunitaria.
R. è considerato uno dei primi esponenti dell'Illuminismo italiano
(Torino 1698 - L'Aia 1737).