Uomo politico jugoslavo. Aderì giovanissimo al movimento irredentista
croato e fu costretto a rifugiarsi a Parigi, dove nel 1899 conseguì la
laurea in Scienze politiche. Nel 1904, insieme col fratello Ante (1868-1919),
fondò il Partito dei contadini croati, tendente a rappresentare gli
interessi della media proprietà. Nel 1910 fu eletto deputato al
Parlamento e, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, svolse un'intensa
propaganda antiaustriaca. Alla conferenza di Versailles del 1919 si fece
portavoce di una confederazione tra Croati, Serbi, Sloveni, Montenegrini,
opponendosi al centralismo del Governo di Belgrado. Entrò nel primo
Parlamento jugoslavo con un seguito di 53 deputati, battendosi per una
Costituzione federale, su basi repubblicane, in opposizione ai partiti serbi.
Non riuscendo a raggiungere la maggioranza, invitò i propri seguaci a
boicottare il nuovo Parlamento. Nelle elezioni del 1923, il suo partito
passò da 53 a 70 seggi, ma
R. continuò a boicottare
l'Assemblea, conducendo una violenta campagna contro il Governo. Dopo aver
subito un processo, riparò all'estero e cercò di indurre le
potenze occidentali a intervenire in favore dell'autonomia croata. Nel 1925
pervenne a un accordo con il Partito democratico, che poté costituire un
Governo con l'appoggio esterno del Partito dei contadini. Dopo essersi recato a
Mosca per discutervi la possibilità di adesione a una progettata
Internazionale contadina,
R. ritornò in patria, riprendendo con
vigore la campagna per l'autonomia della Croazia. Dopo aver subito un arresto,
fu nominato ministro dell'Istruzione. Fu ferito mortalmente da un deputato
radicale del Montenegro (Trebarjevo, Desno 1871 - Zagabria 1928).