Generale austriaco. Ufficiale di carriera, nel 1788-89 prese parte al conflitto
contro la Turchia e nel 1793, in qualità di ufficiale d'ordinanza, fu a
fianco del maresciallo J.P. Beaulieu nella campagna intrapresa contro la Francia
rivoluzionaria. Passato allo Stato Maggiore, dapprima alle dipendenze del
feldmaresciallo Clerfay, quindi del generale Beaulieu e del conte D.S. von
Wurmser,
R. combatté in Italia contro Napoleone (1796-97). Nel
1800 partecipò alla battaglia di Marengo col grado di colonnello e
aiutante di campo del maresciallo M.F.B. Melas. Nel 1805 fu promosso generale e
negli anni 1813-15, nelle campagne della guerra contro Napoleone, fu capo di
Stato Maggiore del principe K.Ph. Schwarzenberg e predispose il piano della
grande battaglia di Lipsia dell'ottobre 1813. Dal 1826 al 1828 fu in Ungheria
agli ordini del governatore, l'arciduca Ferdinando; successivamente gli venne
affidato il comando della fortezza di Olmutz. Nel febbraio 1831, allo scoppio
della rivoluzione nell'Italia centrale, fu nominato governatore militare, in
luogo di J.M. Frimont, del Lombardo-Veneto e provvide a migliorarne le
fortificazioni. Nel 1836 gli fu conferito il grado di feldmaresciallo e,
nonostante l'età avanzata, seppe governare il Lombardo-Veneto con energia
e risolutezza, approntando un'opportuna strategia difensiva e offensiva in
previsione del conflitto. Insorto il Lombardo-Veneto nel marzo 1848,
riuscì a temporeggiare in attesa di rinforzi, ripiegando sul Quadrilatero
e confidando nella scarsa coesione delle forze italiane. La conquista di Vicenza
da parte dell'esercito austriaco segnò l'inizio di un'offensiva,
culminata nella vittoria di Custoza del 25 luglio 1848, che condusse alla
ritirata delle forze piemontesi e alla firma dell'armistizio. Ciò
nonostante, l'iniziativa del movimento antiaustriaco non si spense e
passò ai repubblicani, guidati da G. Mazzini a Roma e da D. Manin nella
neonata Repubblica di Venezia. Carlo Alberto, accusato dai Milanesi di aver
tradito la causa nazionale e sollecitato dall'opinione pubblica piemontese, il
20 marzo 1849 ruppe l'armistizio e intraprese una campagna che nel giro di soli
tre giorni lo condusse alla disfatta inflittagli da
R. a Novara, cui fece
seguito l'armistizio di Vignale (26 marzo). La grave sconfitta piemontese rese
possibile all'Austria la riconquista del predominio in Italia e l'ormai anziano
R., creato governatore generale del Lombardo-Veneto, ne curò
l'amministrazione con rigore e severità, reprimendo duramente ogni
tentativo d'insurrezione, in particolare quello milanese del febbraio 1853. Nel
1857, ultranovantenne,
R. fu collocato a riposo da Francesco Giuseppe,
che lo sostituì con il fratello Massimiliano d'Austria (Třebnice,
Boemia 1766 - Milano 1858).
Il feldmaresciallo Radetzky