Militare e uomo politico israeliano. Appartenente a una delle prime famiglie
ebree insediatesi in Palestina, entrò giovanissimo nell'Haganah,
l'organizzazione militare ebraica palestinese. Nella lotta armata contro gli
Arabi assunse il comando di una brigata del Palmak, l'organizzazione
terroristica dell'Haganah, e durante il conflitto arabo-israeliano del 1948
combatté a Gerusalemme e nel Negev. Dal 1964 al 1968 fu capo di Stato
Maggiore e nel giugno 1967 fu il principale artefice della guerra dei Sei giorni
contro gli Arabi. Come ambasciatore a Washington (1968-73) puntò al
rafforzamento del potenziale militare israeliano. Ritornato in Israele, nel 1974
divenne deputato nelle file del Partito laburista e, subito dopo, ministro del
Lavoro, incarico che lasciò nello stesso anno per assumere quello di
primo ministro dopo le dimissioni della premier Golda Meir. Il nuovo Governo,
mantenuto in vita da una coalizione precaria, cadde nel 1977 quando
R.
perse la maggioranza in Parlamento. Costretto a dimettersi dalla direzione del
Partito laburista - affidata a Shimon Peres - in seguito ad alcuni scandali, nel
1980
R. tentò senza successo di assumere nuovamente la guida del
partito. Dal 1984 al 1990 ebbe ancora responsabilità di Governo come
ministro della Difesa e guidò la repressione dell'
intifada nei
territori occupati. Primo ministro nel 1992 in seguito alla vittoria del Partito
laburista alle elezioni politiche,
R. proseguì il processo di pace
nel Medio Oriente, avviato nell'ottobre 1991 tra Israele, Siria, Libano,
Giordania e i Palestinesi. Promosse trattative informali con l'OLP di Yasser
Arafat, agevolato in questo dall'elezione a presidente d'Israele di Ezer Weizman
(1993), favorevole all'apertura del dialogo con i Palestinesi. Nel settembre del
1993 a Washington, di fronte al presidente americano Clinton,
R.
firmò con Arafat un accordo di pace con il quale Israele riconosceva
l'esistenza dell'OLP e si impegnava a ritirarsi dai territori occupati di Gaza e
Gerico, mentre i Palestinesi rinunciavano alle azioni di guerra contro Israele.
Nel 1994
R. ottenne, con Arafat e Peres, il Nobel per la pace, mentre in
patria la sua politica di pace suscitava la dura reazione dei nazionalisti di
destra. Nel luglio 1994 incontrò, sempre a Washington, re Hussein di
Giordania, con il quale chiuse un trattato volto alla risoluzione della
questione palestinese e alla definizione dei confini fra Israele e Giordania.
Nel 1995, dopo che nel settembre erano stati firmati gli accordi sul
ridispiegamento delle forze israeliane in Cisgiordania, il premier israeliano
venne ucciso da un estremista ebreo appartenente a un'organizzazione di destra
durante una manifestazione pubblica per la pace (Gerusalemme 1922 - Tel Aviv
1995).
Itzhak Rabin