Generale e uomo politico romano. Combatté nella guerra annibalica in
qualità di tribuno militare col console Claudio Marcello (208 a.C.). Nel
198 a.C. fu incaricato dal Senato di condurre a termine la guerra contro Filippo
V di Macedonia, sconfiggendolo a Cinocefale (197 a.C.). Nel 196 a.C., allo scopo
di facilitare la penetrazione romana nella regione, fece ufficialmente
proclamare la libertà della Grecia nel corso dei giochi istmici,
ritirando tutte le truppe romane che ancora si trovavano in territorio greco.
Per questo e per i suoi successivi interventi miranti a rinsaldare i legami
delle città greche con Roma, preservando al contempo la loro autonomia,
fu considerato il maggior esponente del filellenismo dell'epoca. Nel 189 a.C. fu
nominato censore; nel 183 a.C. diresse la delegazione inviata presso Prusia, re
di Bitinia, per pretendere la consegna di Annibale che vi si trovava rifugiato
(229-174 a.C.).