eXTReMe Tracker
Tweet

pH.

(da p: potenza, nel significato matematico, quindi esponente, e H: simbolo dell'idrogeno). Chim. - Notazione proposta nel 1909 da S.P.L. Sörensen per esprimere il grado di acidità o di basicità di una soluzione acquosa. È espressa dal cologaritmo decimale della concentrazione (o, più precisamente, dell'attività) degli ioni idrogeno; di conseguenza: pH = -log[H+]. Tale relazione analitica si ricava dalla tecnica potenziometrica, che è stata utilizzata per effettuare le prime misure della concentrazione idrogenionica, rispetto alla quale il valore misurato del potenziale è funzione del logaritmo delle concentrazioni. In acqua pura e in soluzioni neutre, in cui la concentrazione degli ioni idrogeno è uguale a quella degli ioni idrossido, dal prodotto ionico dell'acqua [H+][OH-] = 10-14 deriva [H+] = [OH-] = 10-7; di conseguenza il valore del pH è uguale a 7, mentre nelle soluzioni acide, nelle quali [H+]>10-7, il pH è minore di 7, e in quelle basiche è maggiore di 7. È possibile misurare in modo approssimativo il pH di una soluzione utilizzando indicatori, oppure attraverso l'impiego di strumenti più precisi, i pH-metri. • Biol. e Bioch. - Il pH riveste un ruolo importantissimo negli ambiti della biologia e della biochimica, in cui è connesso alla sopravvivenza non soltanto cellulare, ma dell'organismo intero, sia animale sia vegetale. Il valore del pH, infatti, incide su molte delle caratteristiche della struttura e dell'attività delle macromolecole (come, ad esempio, DNA o enzimi, ecc.) ed esercita una diretta influenza sull'attività renale, sulla respirazione, sulla funzionalità eritrocitaria, ecc. Le attività vitali sopportano solo minime variazioni del pH dei liquidi biologici intra- ed extra- cellulari; tutti questi fluidi possiedono speciali sistemi, i sistemi-tampone, che agiscono attenuando le violente variazioni di pH legate ad alterazioni respiratorie, o metaboliche, oppure al contatto diretto con acidi e basi. Il sangue, ad esempio, attraverso i particolari sistemi-tampone di cui è dotato, tende a mantenere il suo pH intorno al valore costante di 7,4; se questo valore è più alto, l'organismo viene definito in stato di alcalosi, se è più basso in stato di acidosi. Il pH influenza profondamente anche le reazioni enzimatiche: ogni enzima, infatti, possiede un valore di pH ottimale al quale la sua attività è massima. Nell'organismo umano un gran numero di fluidi organici ha valori di pH debolmente alcalini, mentre il succo gastrico, l'urina e il liquido prostatico possiedono rispettivamente pH 1,2-3,0; pH 4,5-8,0; pH 4,5.