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Pupa.

Bambola. Epiteto o vezzeggiativo usato per indicare una bambina: c'è la mamma con la p. in braccio. ║ Appellativo o vocativo affettuoso o scherzoso con cui ci si riferisce a ragazza o a donna, a indicarne la giovinezza e la bellezza. Può avere un senso spregiativo e volgare. • Zool. - Nella metamorfosi degli insetti olometaboli, fase intermedia che segue lo stadio larvale e precede quello immaginale. È detta anche ninfa (anche se alcuni studiosi chiamano specificatamente ninfa lo stadio finale degli esopterigoti e p. quello degli endopterigoti). La p. è tipicamente quiescente: sta immobile e non si nutre (sono molto rari i casi in cui la fase pupale è attiva). In essa, tuttavia, hanno luogo profonde trasformazioni anatomiche sia nei tessuti sia negli organi larvali, che sfociano nella riorganizzazione delle nuove strutture dell'adulto (si parla, in genere, di istolisi dei tessuti larvali e istogenesi di quelli immaginali). Le p. si distinguono in libere o exarate, con appendici libere, e coperte o obtecte, con appendici saldate al corpo e coperte da una cuticola comune. Nelle p. exarate ci sono veri e propri contenitori, costituiti dal tegumento pupale, che rivestono pezzo per pezzo le appendici libere; tali contenitori si denominano pteroteche, cheratoteche, pototeche o gnatoteche, a seconda che proteggano rispettivamente le ali, le antenne, le zampe o le appendici boccali. Al momento dello sfarfallamento, tutte le p. exarate lasciano libero l'adulto, frammentandosi in numerosi pezzi e distruggendo, quindi, totalmente l'involucro che lo rivestiva. Le p. exarate sono tipiche degli imenotteri, dei coleotteri e di alcune specie di neurotteri e ditteri. Nelle p. obtecte, quando ha luogo lo sfarfallamento, l'involucro rimane intatto, o quasi, poiché l'adulto ne esce attraverso un'apertura predeterminata corrispondente, in genere, alla zona cefalica. Le p. sono caratteristiche dei lepidotteri (e denominate, in tal caso, crisalidi) e di un certo numero di specie di ditteri e coleotteri. Le p. si suddividono anche in dectiche e adectiche: nelle prime le mandibole della preimmagine sono mobili e articolate (come nei neurotteri, nei tricotteri, nei mecotteri e nei lepidotteri micropterigi), nelle seconde, invece, sono del tutto immobili. Un'altra suddivisione delle p. si ha in rapporto al fatto che esista o meno una loro particolare protezione: si hanno così le p. anoiche, del tutto indifese; le p. emioiche, solo parzialmente protette; le p. evoiche, le meglio protette perché contenute in un bozzolo che la larva stessa ha provveduto a costruire, oppure perché circondate da filamenti di seta emessi dalle ghiandole sericipare o da particolari sostanze secrete dai tubi malpighiani. Quasi sempre si racchiudono in un bozzolo di seta i lepidotteri, nonché certe specie di coleotteri e imenotteri. Alcune p., inoltre, restano appese a un supporto per mezzo di speciali uncini, detti cremaster, posti di solito nella regione opposta a quella cefalica; queste p., comunemente denominate suspense, restano appese con il capo all'ingiù. Le p. cingolate, invece, sono legate al supporto mediante filamenti di seta, che circondano il corpo nella sua parte anteriore; tali sono, ad esempio, le farfalle superiori. Tra i ditteri, che sono insetti a metamorfosi rapida e totale, la p. può essere racchiusa in un bozzolo di seta oppure - e questo si verifica tra i ditteri più evoluti - può proteggersi entro l'ultima pelle della larva matura (la cosiddetta esuvia) o entro la cuticola del terzo stadio larvale, che è indurita e trasformata in un involucro rigido, detto pupario (è il caso della p. coarctata). Le p. di insetti parassitoidi endofagi, infine, si proteggono all'interno della vittima svuotata. L'immobilità della p. rende estremamente precarie le sue condizioni. Per eliminare, o ridurre il più possibile, pericoli di qualunque genere, la larva matura, prima di trasformarsi, va in cerca dell'ambiente più adatto, ove non si corra il rischio di predatori o di condizioni climatiche avverse o dannose (in genere cellette scavate nel suolo o nel legno). È a questo medesimo scopo, del resto, che servono anche i bozzoli e i filamenti di seta o altro materiale entro cui si racchiudono le p. Solo alcune specie di culicidi, di chiromidi o di neurotteri non hanno bisogno di rintanarsi perché sono dotate di motilità e sono in grado, quindi, di sfuggire al pericolo. ║ Genere di molluschi gasteropodi, presenti con poche specie nell'Oceano Pacifico.