Stats Tweet

Puntamento.

Complesso delle operazioni con cui si orienta un'arma da fuoco o qualunque altro dispositivo di lancio in modo che la traiettoria del proiettile o dell'ordigno lanciato passi per il bersaglio. ║ Per estens. - L'insieme delle operazioni finalizzate alla guida e al lancio di un razzo o di un missile sul bersaglio. ║ L'operazione di orientare uno o più apparecchi di illuminazione sull'oggetto o gli oggetti che si vogliono illuminare. • Encicl. - Il p. può essere di due tipi: terrestre quando un'arma fissa viene puntata contro un bersaglio fisso, oppure mobile, navale o aereo quando un'arma mobile viene puntata contro un bersaglio fisso oppure mobile. ║ P. terrestre: si può avere il p. diretto o indiretto. Si parla di p. diretto quando il bersaglio risulta pienamente visibile dalla postazione dell'arma, in modo tale da consentire al tiratore di dirigere al segno la linea di mira. È il più semplice e il più veloce, senz'altro il migliore purché l'andare allo scoperto per il tiro non sia eccessivamente pericoloso. Il p. indiretto, invece, si ha quando la linea di mira viene puntata non al segno, ma a un falso scopo, naturale o artificiale, opportunamente collocato. È meno facile da eseguire e meno rapido del p. diretto, poiché viene attuato per mezzo di complicati apparecchi di precisione manovrati da personale scelto: in genere un osservatorio, munito di goniometro e posizionato in un luogo da cui possa vedere sia le armi sia l'obiettivo e il falso scopo, fornisce gli elementi angolari necessari per eseguire correttamente il p. L'enorme vantaggio del p. indiretto rispetto a quello diretto risiede nel fatto che, mentre nel secondo la correzione del tiro è affidata unicamente all'intuito del tiratore, nel primo tale correzione si basa sull'osservazione continua del risultato dei colpi oltre che su calcoli oggettivi, accurati e precisi, praticamente esenti da qualunque possibilità di errore. In generale, nel p. terrestre occorre tenere conto di due fattori: in primo luogo, della posizione reciproca dell'arma e del bersaglio, in secondo luogo, della curva subita dalla traiettoria del proiettile a causa della spinta dei gas della carica di lancio, della gravità terrestre, della resistenza dell'aria e della rotazione del medesimo proiettile intorno al proprio asse. La rilevazione degli elementi topografici avviene a vista o tramite opportune carte topografiche e strumenti; quella degli elementi balistici, invece, si effettua mediante le cosiddette tavole di tiro, sotto forma di correzioni angolari (alzo e scostamento) in relazione alla distanza topografica. Nel p. con armi portatili individuali, l'alta velocità del proiettile rende irrilevante la curvatura della traiettoria del proiettile; in tal caso, trascurando lo scostamento, si tiene conto dell'alzo variando l'inclinazione della linea di mira rispetto all'asse dell'arma, ovvero innalzando la tacca di mira tramite un opportuno scorrimento su un diritto graduato, a seconda della distanza. Nel p. con artiglierie, mortai e mitragliatrici, si imprime alla bocca da fuoco sia un'angolazione, detta angolo di tiro (alzo), sia un'apposita deviazione (scostamento); nel far ciò occorre valutare le condizioni del momento, ossia tenere conto delle reali condizioni atmosferiche rispetto a quelle indicate sulle tavole di tiro. Le artiglierie, più in particolare, sono provviste di un congegno di p. costituito da un meccanismo d'alzo e da un cannocchiale panoramico. Tale cannocchiale, di tipo periscopico, permette di ruotare l'obiettivo mantenendo fisso l'oculare e, quindi, di sfasare la linea di mira rispetto alla bocca da fuoco. La linea di mira così ottenuta si dice indipendente, in quanto l'introduzione dell'angolo di tiro non comporta inclinazione alcuna dell'asse verticale del cannocchiale. Nel p. contro un bersaglio mobile, infine, occorre calcolare l'angolo cursore, cioè l'angolo compreso tra la linea di mira attuale e il punto in cui il bersaglio si troverà nel momento in cui verrà raggiunto dal proiettile. Un tempo quest'operazione veniva eseguita manualmente, tramite reticoli di mira e proiettili lancianti; ora, invece, si ricorre a munizioni teleguidate o autoguidate, oppure a sistemi di p. muniti di sensori radar e optronici, nonché di potenti elaboratori. ║ P. navale e aereo: in passato, i p. navale e aereo si affidavano a calcoli empirici e manuali. Nel caso del p. navale, proiettili e siluri centravano il bersaglio solo dopo varie approssimazioni successive; fu solo all'inizio degli anni Novanta del XX sec. che vennero utilizzati per la prima volta missili e siluri autoguidati. Analogamente, nel caso del p. aereo, sino alla fine della seconda guerra mondiale si fece ricorso a collimatori e a cannoncini rispettivamente per puntare le mitragliatrici e per sganciare le bombe; oltre a ciò, solo i bombardamenti in picchiata garantivano con buona approssimazione di centrare il bersaglio, mentre i bombardamenti ad alta quota risultavano scarsamente precisi a causa dell'influenza esercitata sulla traiettoria dalla variabile densità dell'aria. Solo con la guerra in Vietnam si diffusero il p. laser, per i bombardamenti di precisione, e i cosiddetti missili a p. e guida radar; anche i vecchi cannoncini vennero dotati di un sistema di p. elettronico. Successivamente conobbero una grande diffusione anche gli elicotteri d'attacco; nei modelli più avanzati, viene montato un apposito sistema di p. sul casco del pilota, che può dirigere il cannone dell'elicottero nel punto in cui il suo occhio individua il bersaglio.