Regione dell'Asia divisa, a partire dal 1947, tra India e Pakistan. Corrisponde
alla pianura alluvionale del medio corso del fiume Indo ed è limitata a
Nord dalla catena dell'Himalaya e dei Monti Salt, a Est dal fiume Yamuna, a Sud
dal deserto del Thar e a Ovest dai Monti Sulaiman. • Geogr. - Il
territorio, prevalentemente pianeggiante, presenta dei rilievi collinari a Nord
e a Ovest ed estese ondulazioni lungo lo spartiacque tra il bacino del Gange e
quello dell'Indo. Il
P. prende il nome dai cinque fiumi tributari
dell'Indo (dal persiano
pang: cinque e
āb: fiume), che lo
attraversano: il Chenab, il Ravi, il Beas, il Sutlej e lo Jhelum. Si tratta di
fiumi con portata d'acqua irregolare, che seguono l'andamento del clima: durante
la stagione invernale sono in magra mentre in estate, con lo scioglimento delle
nevi e l'arrivo dei monsoni, straripano frequentemente. I letti di questi fiumi
sono molto vasti e sono divisi da alcune zone leggermente sopraelevate (i
doāb), sulle quali si è sviluppato un terreno stepposo, dove
è possibile praticare solo la pastorizia. Il clima è di tipo
continentale e presenta estati calde e secche e inverni miti. Le precipitazioni
oscillano tra i 700 mm della zona nord-orientale e i 150 mm della parte
sud-occidentale, molto arida. • Econ. - L'economia della regione si basa
prevalentemente sull'agricoltura (cereali, agrumi, cotone, semi oleosi, canna da
zucchero), resa possibile anche da una vasta rete di canali di irrigazione
(iniziata già dagli Inglesi nel 1859) che consentono lo sfruttamento
delle acque delle piene estive; è praticato anche l'allevamento degli
ovini e dei cammelli. Sono attivi l'industria alimentare e tessile e
l'artigianato. • St. - Numerosi reperti rinvenuti nella zona di Harappa
testimoniano la presenza della cosiddetta civiltà dell'Indo a partire dal
III-II millennio a.C. Entrata parzialmente a far parte dell'Impero di Dario I,
la regione fu conquistata da Alessandro Magno nel 326 a.C. e in seguito cadde
nelle mani di numerosi invasori. Il
P. subì il dominio dei Muraya,
dei re greci della Battriana, dei Saka, dei Kusāna e degli Unni Eftaliti
(secc. VI-VII). Gli Arabi vi giunsero nel VII sec. e la diffusione dell'Islam fu
particolarmente intensa a partire dalla dominazione della dinastia dei Gasnavidi
(1021-1186) e dei Goridi (XII sec.). In seguito il
P. entrò a far
parte del sultanato di Delhi e successivamente dell'Impero Moghūl, per
passare poi sotto il dominio dei Mārāthā e, per un breve periodo,
degli Afghani. A partire dal XVII sec. alcuni gruppi
sikh, che si erano
insediati nel
P. già nel XV sec., approfittando del declino
dell'Impero Moghūl, andarono rafforzandosi militarmente e, sotto la guida
di Ranjit Singh, estesero i loro domini fino a controllare, all'inizio
dell'Ottocento, il Kashmir e il Peshāwar. Sconfitti dagli Inglesi negli
scontri del 1845-46 e del 1849, i
sikh persero il possesso della regione,
che entrò ufficialmente a far parte dell'India britannica il 2 aprile
1849. Nel 1937 il
P. fu dichiarato provincia autonoma dello Stato indiano
e nel 1947 venne diviso, per motivi religiosi, tra India e Pakistan. All'India
restò la parte orientale, abitata prevalentemente da induisti, mentre la
parte occidentale, a maggioranza musulmana, passò al Pakistan. Il
passaggio di milioni di indù e musulmani da una zona all'altra della
regione generò forti contrasti etnici e religiosi che in più di
un'occasione sfociarono in massacri. La divisione danneggiò notevolmente
la regione anche dal punto di vista socio-economico: il Pakistan venne infatti
quasi del tutto abbandonato dai proprietari terrieri e dagli imprenditori e
dovette invece accogliere masse di immigrati nullatenenti. • Arte - La
regione del
P. conserva testimonianze della cosiddetta cultura di Sohan
(dal nome della valle in cui si insediarono i primi abitanti), risalenti al
Paleolitico. La località di Rupar invece conserva attestazioni della
presenza di un nucleo abitato a partire dal 2000 a.C., mentre nella zona di
Ranjapur furono rinvenuti resti di ceramiche nere risalenti ai secc. VI-III a.C.
La posizione di confine della regione favorì il contatto con altre
civiltà limitrofe, come testimoniano le influenze dell'arte indiana Gupta
di cui conservano traccia, per esempio, alcuni templi in legno di Brahmor e
Catrārhi, risalenti ai secc. VII-VIII d.C. Numerose sono le tracce lasciate
dal dominio dei Gasnavidi, i quali introdussero elementi dell'arte musulmana che
conobbe il suo massimo splendore sotto il dominio dei Moghūl (secc.
XVI-XVIII): questi ultimi favorirono lo sviluppo delle scuole di miniatura, note
con il nome persiano di
pahāri (pittura delle montagne), diffusesi
soprattutto nella zona dell'Himalaya a partire dal XVII sec. Al Settecento
risalgono invece le testimonianze dell'arte
sikh, in particolare
dell'architettura che produsse numerosi capolavori, come il Tempio d'Oro di
Amritsar.