Popolarissima maschera napoletana della commedia dell'arte, con naso adunco e
doppia gibbosità. Il suo nome deriva probabilmente dal vocabolo tardo
latino
pullicenus, pulcino, suggerito dalla voce chioccia e dal naso a
becco, tratti che distinsero la maschera sin dai primordi. Il suo cognome
tradizionale è Cetrulo (citrullo) e la sua origine contadina ha come
patria Acerra (Napoli). Pigro, di appetito vorace, stolto con la presunzione di
essere furbo, chiacchierone, bastonatore spesso bastonato,
P.
impersonifica in chiave comica l'abbandono popolaresco a tutti gli istinti,
compresi i più bassi. Nel corso del tempo si assiste a un'evoluzione del
personaggio: da sciocco esuberante si trasforma in campione della gioia di
vivere, della generosità spicciola e del disincanto. Secondo la
tradizione,
P. fu inventato alla fine del XVI sec. da Silvio Fiorillo di
Capua. Originariamente la maschera prevedeva un camiciotto bianco legato in vita
e larghi pantaloni bianchi, un cappello a cono bianco e una mascherina nera
appoggiata su un grosso naso adunco e bitorzoluto, una spada corta o una spatola
in mano; talora veniva accentuato a dismisura l'aspetto goffo, e
P. si
rappresentava con una grande gobba e un ventre esageratamente gonfio. Il
personaggio di
P. ebbe molti interpreti eccezionali: oltre al suo
inventore, vanno ricordati nel XVII sec. Andrea Calcese detto Ciucco, Ciccio
Baldi e il suo allievo Michelangelo Fracanzani, che probabilmente introdusse la
maschera in Francia. Nel XVIII sec. si distinse particolarmente Bartolomeo
Cavallucci e più tardi garantirono ottime interpretazioni di
P. i
membri della famiglia Cammarano, tra cui Vincenzo detto Giancola, Filippo e
Giuseppe. Nel XIX sec. si distinsero Salvatore e Antonio Petito. Nel XX sec. si
ricordano le brillanti interpretazioni di grandi attori quali Ettore Petrolini,
Achille Millo ed Eduardo de Filippo. Quest'ultimo accolse
P. nel suo
vasto repertorio teatrale (tra cui
Palommella zompa e vola di A. Petito,
rappresentato nel 1954,
Il figlio di Pulcinella, commedia del 1962) e
introdusse
P. nel mondo del cinema grazie al film
Ferdinando I, re di
Napoli (1959). Con il nome mutato in
Polichinelle,
P.
incontrò molta fortuna anche in Francia, con caratteristiche fisiche e
morali analoghe al modello napoletano. La sua prima apparizione risale
probabilmente al XVII sec., e da allora fu spesso presente in teatro, anche in
spettacoli di marionette. Nel XIX sec. si trasferì nei teatri popolari
del
boulevard, dove ne rinnovarono i fasti celebri mimi come Louis-Michel
Vautier e suo figlio Gustave, che ne accentuarono il carattere litigioso
(soprattutto con la moglie), l'amore per il vino e l'abilità nello
sfuggire ai creditori.
P. ebbe successo anche in altri Paesi europei:
verso la metà del XVII sec. in Germania; al tempo di Giacomo II Stuart in
Inghilterra, dove assunse il nome di
Punch, abbreviazione di
Punchinello;
in Spagna, come
don Cristobal Pulchinelo o
semplicemente
Pulchinelo. ║ Fig. - Persona volubile, loquace e poco
riservata. ║ Fig. -
Segreto di P.: verità mal celata, di cui
tutti sono a conoscenza. ║ Fig. -
Finire come le nozze di P.:
finire a botte e bastonate.