Fis. - Particella elementare stabile, così chiamata dal fisico inglese E.
Rutherford (1921), appartenente alla famiglia degli adroni. Di dimensioni
subatomiche (dell'ordine di 10
-15 m), ha massa pari a 1,6748 ·
10
-27 kg e carica positiva pari, in valore assoluto, a quella
dell'elettrone; insieme al neutrone, è uno dei costituenti del nucleo
atomico. Si identifica con lo ione positivo (o nucleo) dell'idrogeno,
cioè con l'atomo di idrogeno che abbia perduto il proprio elettrone.
Nell'atomo neutro, il numero dei
p. del nucleo (numero atomico
dell'elemento), uguaglia il numero degli elettroni orbitali e ne neutralizza le
cariche. Lo spin, o momento della quantità di moto intrinseco
J
del
p., è pari a 1/2 in unità di
ħ: il
p., pertanto, è un fermione, ovvero obbedisce al principio di
Pauli e alla statistica di Fermi. Il momento di dipolo magnetico del
p.,
μ, è conosciuto con grande esattezza
(
μ
2,
8 μN,
dove
μN è il magnetone nucleare): tale valore,
discosto da quello previsto dalla teoria di Dirac, indica chiaramente
l'esistenza di una complessa struttura interna. Infatti, lo studio delle
interazioni tra
p. ed elettroni a elevata energia ha mostrato che il
p. possiede una struttura interna elettrica e magnetica: più
precisamente, un
p. è costituito da due
quark up e da un
quark down.