Stats Tweet

Profumo.

Esalazione odorosa gradevole, da sostanze naturali o preparate artificialmente. ║ Più genericamente, buon odore, fragranza, detto soprattutto di cibi: il p. del pane appena sfornato. ║ Con valore antifrastico, il termine allude a odori cattivi e sgradevoli: che p. di letame! ║ Fig. - Situazione capace di richiamare alla mente un'altra situazione analoga oppure una condizione, un'atmosfera: il p. dei tempi passati. ║ Fig. - Circostanza esteriore tale da suscitare una condizione interiore o spirituale di grazia, serenità e beatitudine: il p. della generosità. • Encicl. - Le materie prime utilizzate nella preparazione dei p. sono sostanze naturali, di origine sia vegetale sia animale, e sintetiche. Ad esse occorre poi aggiungere coloranti, eccipienti e i fissatori o fissativi, in grado di rendere più o meno intenso l'odore. I p. vegetali sono costituiti dagli oli essenziali, forniti dalle cosiddette piante da p. A seconda della specie cui appartiene la pianta, gli oli si trovano in organi diversi: nella corteccia, nel rizoma, nelle foglie, nei fiori, nei frutti, nella scorza dei frutti, nei semi, nei prodotti di secrezione. Le tecniche di estrazione più comuni sono le seguenti: distillazione con vapore acqueo, spremitura, macerazione, infusione. Una volta estratti, gli oli essenziali possono essere sottoposti a un ulteriore trattamento che li liberi da varie impurità o da componenti inodori o poco odorosi. Liquidi o di consistenza burrosa, gli oli noti sono alcune migliaia; solo poche decine, tuttavia, hanno valore commerciale. I p. animali sono costituiti da secrezioni, ghiandolari e non, di diversi animali. I p. sintetici, infine, si ricavano a partire da vari composti chimici (alcooli, esteri, eteri, fenoli, aldeidi, chetoni, lattoni, ecc.). Queste sostanze vengono utilizzate sia singolarmente, sia mescolate fra loro con il preciso scopo di imitare p. particolari, ad esempio di certi fiori (acacia, gelsomino, mimosa). I p. sintetici sono i meno costosi. L'elevatissimo numero di materie prime consente al fabbricante di p. di mescolare fra loro centinaia di fragranze diverse al fine di ottenere l'aroma finale. I p. si trovano in commercio in soluzioni alcooliche più o meno concentrate (estratti), in soluzioni idroalcooliche (dopobarba), oppure sotto forma solida (polveri, creme, saponi). In genere, un p. si considera buono quando permane inalterato nel tempo e non presenta rischi per il consumatore, sia dal punto di vista tossicologico sia dermatologico.