Eresiarca spagnolo. Di origini nobili, si dedicò a una vita severamente
ascetica, professando una dottrina vicina al Manicheismo, che negava la
Trinità e la resurrezione del corpo e considerava opera del demonio la
formazione del corpo. Fu condannato dal Sinodo di Saragozza (380) e tratto in
giudizio dall'imperatore Massimo a Treviri, dove fu decapitato. La sua morte,
tuttavia, accrebbe il prestigio e la diffusione della sua dottrina, che si
radicò in particolare nella Spagna settentrionale, dove resistette fino
al VI sec. (m. Treviri, Renania-Palatinato 385).