Atteggiamento, ricerca di un'eleganza affettata e preziosa, opposta a
spontaneità e naturalezza. • Lett. - Il complesso di elementi
retorico-stilistici di ricercatezza, esempi di virtuosismo e manierismo:
prosa ricca di p. ║ Con accezione più specifica, fenomeno
letterario, culturale e di costume sviluppatosi in Francia durante la seconda
metà del XVII sec., come forma tipica di ciò che è
definito, per il resto d'Europa, come
Secentismo. La
préciosité fu, nell'ambiente parigino, il corrispettivo
delle
agudezas di
Góngora o dei
concetti di Marino.
Il
P. nacque nei
salons parigini, il più celebre dei quali
fu l'Hotel de Rambouillet, animato da M.me de Rambouillet, in cui prese forma
una
littérature de divertissement (ripresa con successo dal
salotto di M.me de Scudéry), praticata dagli artisti alla moda come un
gioco di società e di cui la
Ghirlanda di Giulia (raccolta di
composizioni poetiche dedicata alla figlia della Rambouillet) è uno dei
frutti tipici. Il
P. si proponeva di raggiungere traguardi di grande
raffinatezza, attraverso la ricerca di ciò che era piccolo, inusuale,
sorprendente. Le perifrasi, le metafore erano utilizzate per aggirare parole o
espressioni considerate sconvenienti o anche solo poco eleganti; all'elevazione
del linguaggio, tuttavia, doveva corrispondere quella dello spirito, il distacco
da tutto ciò che fosse provinciale, borghese, rozzo. L'aspirazione a
ideali e valori nobili si concretava, soprattutto, nella valorizzazione della
donna e dello spirito femminile, tanto che il
p., per certi versi,
è stato considerato anche una sorta di movimento prefemminista. Tuttavia
le dame
précieuses divennero presto oggetto di satira (
Le
preziose ridicole di Molière). Tra il 1660 e il 1661, A. Baudeau
de Somaize pubblicò il
Grande Dizionario dei preziosismi,
che riportava il lessico e le espressioni più diffuse e caratteristiche
dei salotti letterari. Intorno al 1680, tutta l'influenza e il favore di cui
aveva goduto questo fatto di costume poterono considerarsi esauriti.