L'azione di premere, di esercitare una forza sulla superficie di un corpo
materiale. ║ Grandezza fisica definita come rapporto tra la forza agente
su una superficie in direzione ad essa perpendicolare e l'area della superficie
stessa. ║ Fig. - Azione svolta da chi ha autorità o forza per
cercare di influire sulla volontà altrui. • Med. - In massoterapia,
manovra che si esegue premendo una zona del corpo con le estremità delle
dita o in altri modi per attivare la circolazione sanguigna e linfatica. •
Chim. -
Sintesi sotto p.: sintesi chimiche nelle quali il numero delle
specie reagenti è maggiore di quello delle specie che costituiscono i
prodotti di reazione; ciò comporta che, allo stato gassoso, tali sintesi
siano favorite da elevate
p. Tra le sintesi ad alta
p. si
annoverano alcuni tra i più importanti processi dell'industria chimica,
quali la sintesi dell'ammoniaca, dell'urea, del metanolo, dell'acido acetico.
• Econ. -
P. tributaria o
fiscale: rapporto tra l'ammontare
del prelievo operato dallo Stato, per il finanziamento della spesa pubblica, e
il reddito nazionale prodotto in un certo periodo di tempo. L'entità
della
p. fiscale dipende dall'ampiezza della base imponibile e dal
livello delle aliquote collegate all'imposizione sul reddito. ║
P.
finanziaria: rapporto tra i proventi pubblici di qualsiasi tipo e il reddito
nazionale. ║
P. demografica: rapporto tra popolazione e reddito
(con riferimento a un reddito unitario che garantisca il soddisfacimento dei
bisogni essenziali), oppure rapporto tra incremento demografico annuale e tasso
annuo di sviluppo economico. La differenza di
p. demografica in zone
diverse di uno stesso Paese o fra diversi Paesi concorre a determinare i flussi
migratori. • Fis. - Se
dF è la forza agente su un elemento
di superficie
dS, e
dFn è il modulo della sua
componente normale all'elemento di superficie, si chiama
p. la grandezza
scalare definita dal rapporto
p = dFn/dS, ovvero il modulo
dello sforzo specifico normale. Le unità di misura della
p. sono
il
bar (dyn/cm
2), nel sistema CGS, e il
pascal nel SI,
pari al newton al metro quadrato (N/m
2); vi sono poi altre
unità di misura incoerenti, quali l'
atmosfera (atm), il
mm di
mercurio e, soprattutto in campo medico, il
metro d'acqua. Per una
definizione esatta e generale della
p., occorre rifarsi alla nozione di
sforzo specifico introdotto in meccanica dei continui. Sia dato un sistema
continuo, e si consideri in esso un elemento infinitesimo di superficie
dS; la risultante
dF di tutte le forze che la porzione di sistema
situata da una parte di
dS esercita, attraverso
dS, sulla porzione
situata dalla parte opposta è data dalla relazione
dF = Φ
dS, dove Φ
è il tensore degli sforzi; nel caso in cui
si consideri un fluido privo di viscosità o un qualsiasi fluido in
quiete, per le componenti del tensore degli sforzi si ha Φ
ij = 0
se
i ≠ j (cioè, lo sforzo è sempre ortogonale
all'elemento di superficie), e Φ
11 = Φ
22 =
Φ
33, valore che prende il nome di
p. ║
P.
idrostatica o
piezometrica:
p. presente in un fluido in
condizioni di quiete. Se il fluido, inoltre, è soggetto soltanto a forze
di massa conservative, tale
p. soddisfa la legge di Stevino
dp =
ρ dU, dove
U è il potenziale di tali forze e
ρ è la densità del fluido; da questa legge deriva la
regola per calcolare la
p. che un fluido pesante, cioè soggetto
alla sola azione del peso, omogeneo e incomprimibile, contenuto in un
recipiente, esercita sul fondo di quest'ultimo (
p. di fondo):
p =
ρgh, essendo
h l'altezza della colonna di liquido. ║
P.
cinetica o
dinamica: in un fluido incomprimibile in moto,
p.
dovuta al movimento delle particelle ed esprimibile mediante la quantità
ρv2/2, dove
v è la velocità del
fluido che transita in un dato punto, e
ρ la densità del
fluido in quel punto. ║
P. totale: somma della
p.
idrostatica e di quella cinetica. Nelle correnti potenziali, ovvero non viscose
e irrotazionali, la
p. totale ha un valore costante in tutto il campo di
corrente, detto costante di Bernoulli; nelle correnti viscose, invece, la
p. totale va diminuendo nella direzione della corrente stessa. ║
P. acustica: in un generico punto P di un mezzo in cui si abbia
propagazione di un'onda sonora, variazione che la
p. nel punto
considerato subisce rispetto alle condizioni di quiete. ║
P.
critica: con riferimento alla liquefazione di un gas,
p. alla quale
avviene la liquefazione quando il gas sia portato alla temperatura critica.
║
P. elettrostatica: in un punto della superficie di un conduttore
immerso in un dielettrico e soggetto a un campo elettrostatico, forza per
unità di superficie, agente secondo la normale alla superficie stessa e
diretta dal conduttore verso il dielettrico circostante; se
E è
l'intensità del campo elettrostatico ed εè la costante
dielettrica assoluta del mezzo, la
p. elettrostatica vale
⊂E2/2. ║
P. interna: negli aeriformi,
è il termine
a/V2 che compare nella equazione di Van
der Waals, dove
a è una costante e
V il volume occupato da
una mole di gas; tale termine fornisce il contributo delle forze
intermolecolari. ║
P. di radiazione:
p. che una radiazione
elettromagnetica, e in particolare la luce, esercita su un corpo. Nel caso di
una superficie disposta perpendicolarmente alla direzione di incidenza e
perfettamente assorbente, la
p. di radiazione è data dal rapporto
I/v, dove
I è l'intensità di radiazione e
v
la velocità di propagazione dell'onda; nel caso di una superficie
perfettamente riflettente e disposta nello stesso modo, il valore della
p. di radiazione è esattamente doppio. ║
P. osmotica:
V. OSMOSI. ║
P. statica: in una
corrente, la forza per unità di superficie, esercitata su un elemento di
superficie che si muove con il fluido. La misura della
p. statica
è particolarmente importante, poiché essa caratterizza lo stato
termodinamico di una corrente gassosa; se si determina anche la densità,
dall'equazione di stato è possibile calcolare la temperatura del gas, che
sarebbe difficile misurare direttamente. • Geofis. -
P.
atmosferica: la
p. esercitata sull'unità di superficie dalla
colonna di aria sovrastante, per effetto della gravità. Si chiama
p.
atmosferica normale la
p. atmosferica rilevata al livello del mare, a
0 °C e alla latitudine di 45°: essa equivale alla
p.
esercitata, in tali condizioni, da una colonna di mercurio alta 760 mm;
costituiva, un tempo, l'unità di misura della
p., con il nome di
atmosfera. Le variazioni della
p. atmosferica alla superficie della
Terra, dove la
p. varia da luogo a luogo e in ogni luogo varia con le
condizioni meteorologiche, e quelle lungo la verticale, dove diminuisce con
l'aumentare della distanza dal suolo, costituiscono importanti elementi,
rispettivamente, per la previsione del tempo e per l'ipsometria. Le variazioni
della
p. atmosferica connesse con le condizioni meteorologiche sono
perfettamente tollerate dall'organismo, e anche quelle connesse con l'altitudine
non provocano, almeno fino ai 3.500 m s/m., particolari problemi; gravi disturbi
possono insorgere, invece, se il passaggio da ambienti ad alta
p. ad
ambienti a
p. normale avviene in modo brusco, poiché l'organismo
è sensibile, più che alle variazioni di
p., alla
rapidità con cui queste avvengono. L'aumento della
p. provoca,
infatti, un aumento della quantità di gas disciolti nel sangue che, se la
decompressione è brusca, può dar luogo a emboli gassosi a livello
dei tessuti e del sangue; la diminuzione di
p., invece, provoca una
diminuzione della quantità di ossigeno disciolta nel sangue, che solo
entro certi limiti può essere compensata da un aumento della frequenza e
della profondità del respiro. • Fisiol. -
P. o
tono
oculare:
p. esistente all'interno dell'occhio, determinata
dall'equilibrio tra quantità di umor acqueo secreta ed eliminata. I suoi
valori non devono superare i 21-22 mmHg; l'aumento della
p. oculare
è sintomo caratteristico del glaucoma, mentre la sua diminuzione si
osserva specialmente negli stati di disidratazione. ║
P. oncotica:
p. osmotica esercitata dalle proteine circolanti nel plasma. La
p.
oncotica del plasma si aggira intorno ai 25 mmHg, di cui più dell'80%
è dovuto all'albumina. In condizioni normali viene mantenuto uno stato di
equilibrio, che porta a una ripartizione dell'acqua tra plasma e spazio
interstiziale; la diminuzione della concentrazione nel plasma dell'albumina
circolante, invece, determina l'incapacità del plasma di trasmettere
l'acqua, che si accumula al di fuori dei vasi sanguigni con conseguente
formazione di edemi. Una diminuzione della
p. oncotica deriva da
insufficiente sintesi di albumina, come si verifica nelle cirrosi o nelle
malnutrizioni, o da una maggiore perdita di essa, come avviene nelle malattie
dei glomeruli renali o nelle malattie intestinali in cui si ha perdita di
proteine. ║
P. sanguigna:
p. esercitata sulle pareti dei
vasi dal sangue che scorre al loro interno. La
p. dipende dal ritmo e
dalla forza di contrazione del cuore, dalla quantità di sangue e,
soprattutto, dalla resistenza opposta dai vasi (arterie, arteriole, capillari,
vene) al flusso sanguigno; il suo andamento corrisponde a quello che si potrebbe
riscontrare in un sistema di vasi a pareti elastiche, nel quale sia inserita una
pompa a funzionamento intermittente. In corrispondenza di ogni sistole, la
p. viene via via trasformata in energia elastica dei vasi, dando origine
a un'onda che si propaga attenuandosi progressivamente, e che determina la
pulsazione delle arterie; durante la diastole avviene la trasformazione inversa,
e l'energia elastica si trasforma nuovamente in energia di
p. Sia la
p. arteriosa sia quella venosa presentano oscillazioni sistoliche solo in
prossimità del cuore; in particolare, nelle arterie di medio calibro di
soggetti sani e adulti la
p. presenta ritmiche oscillazioni, che variano
tra 120 ÷ 130 mmHg (
p. massima o
sistolica) e 70 ÷ 80
mmHg (
p. minima o
diastolica). A livello dei capillari, invece, il
flusso sanguigno è piuttosto uniforme, poiché non risente degli
impulsi sistolici; i valori della
p. capillare variano notevolmente,
decrescendo man mano che si passa dalla loro porzione arteriosa a quella venosa,
e oscillano tra i 10 e i 30 mmHg. La regolazione della
p. dipende
dall'attività di centri vasomotori disposti nel tessuto cerebrale, e da
numerose sostanze, ormonali e non, presenti nell'organismo; le sostanze che
regolano principalmente la
p. sono la renina, liberata dal rene, e
l'angiotensina, con azione vasocostrittiva. Il sistema renale assume un ruolo
importante nella regolazione della
p. arteriosa: la sua diminuzione
provoca un decremento dell'eliminazione renale di acqua e di sodio, con
conseguente aumento del ritorno venoso e della gittata cardiaca, mentre
l'effetto contrario si verifica nel caso di un aumento di
p. ║
Misurazione della p.: la misurazione della
p. arteriosa viene
usualmente effettuata in modo indiretto, grazie all'impiego dello
sfigmomanometro, che ne registra i valori massimi e minimi. Nella pratica
clinica, inoltre, è stato introdotto il monitoraggio della
p.
arteriosa attuato per 24 ore, grazie ad apparecchi portatili costituiti da
un'unità di registrazione computerizzata che effettua un centinaio di
misurazioni nell'arco della giornata.