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Presentazione.

Atto ed effetto del presentare, modalità con la quale si presenta qualcosa. ║ In riferimento a persone, l'atto del far conoscere una persona ad altre, specificandone il nome, la professione, la provenienza, ecc., o di introdurre qualcuno in un ambiente esclusivo. ║ Fig. - Fare le p.: presentare fra loro persone che ancora non si conoscono. ║ Il fatto di presentare al pubblico uno spettacolo, un attore, un oratore, l'argomento di una conferenza, ecc. con un discorso più o meno consistente. Anche il discorso stesso di p. ║ Nota introduttiva, breve prefazione a un'opera pubblicata a mezzo stampa, a firma di persona diversa dall'autore e che abbia competenza e autorità nel campo disciplinare in cui si inserisce l'opera stessa: il libro è preceduto dalla p. del critico. • Cin. - Insieme delle sequenze che precedono il film vero e proprio, o che talvolta si sovrappongono alle prime immagini del medesimo, in cui compaiono il titolo dell'opera, il nome degli attori, del regista, del produttore, ecc. ║ Sequenze di un film di prossima programmazione, ritenute significative o indicative delle sue caratteristiche, proiettate a scopo pubblicitario. • Dir. can. - Diritto di p.: diritto mediante il quale l'organo competente segnala all'autorità ecclesiastica una persona gradita cui conferire un ufficio ecclesiastico vacante. L'autorità ecclesiastica ha l'obbligo di conferire l'ufficio alla persona indicata, purché questa possieda tutti i requisiti richiesti per quel compito. Il diritto di p., anticamente riservato ai sovrani cattolici, deve essere esercitato entro tre mesi dalla ricezione della notizia della vacanza. • Sport - Categoria o attitudine di p.: nell'ippica, prova cui è sottoposto ogni cavallo allo scopo di determinare le sue caratteristiche in ciascuna delle tre andature (passo, trotto, galoppo), il suo atteggiamento nel muoversi, nel fermarsi, nel saltare e la sua docilità ai comandi. • Dir. pen. - P. dell'imputato: atto con il quale il soggetto sottoposto a indagine risponde alla richiesta del pubblico ministero di presentarsi. ║ Obbligo di p. alla polizia giudiziaria: provvedimento cautelare personale, prescritto dal giudice, che implica l'obbligo per l'imputato di presentarsi presso un determinato ufficio giudiziario, secondo giorni e ore stabilite, tenendo conto delle attività lavorative e del luogo di residenza dell'imputato stesso (art. 282 Cod. Proc. Pen.). • Med. - In ostetricia, la posizione del feto, rispetto al canale del parto, all'inizio del travaglio. La p. che si riscontra più frequentemente è verticale, quando cioè l'asse cranio-caudale del feto è parallelo all'asse del canale del parto. In questo caso la p. può essere cefalica (il feto presenta la testa in avanti, il più delle volte di cervice, altre volte di pregma, altre ancora di faccia, ecc.) o podalica (quando il feto impegna il canale del parto con le natiche o con gli arti inferiori). Talvolta, invece, l'asse cranio-caudale del feto si pone trasversalmente all'asse del canale del parto, impegnandosi di spalla (V. anche PARTO). • Lit. e Icon. - P. al Tempio di Gesù: festa liturgica, celebrata il 2 febbraio, che ricorda il giorno in cui Maria e Giuseppe si recarono al Tempio, 40 giorni dopo la nascita di Gesù, per compiere i riti prescritti dalla legge: il riscatto del primogenito e la purificazione della puerpera. In quell'occasione, secondo il racconto del vangelo di Luca, avvenne l'incontro con la profetessa Anna e con Simeone, che simboleggia anche l'incontro del Redentore con il popolo eletto. Di origine orientale, la celebrazione fu accolta anche nella liturgia romana nel VII sec. con il nome di Occursus Domini ma fu chiamata, popolarmente, Candelora, per la caratteristica processione con i ceri benedetti. In epoca carolingia prese il nome di Purificazione di Maria; infine, con la riforma liturgica del 1969, di P. al Tempio. L'evento della p. è anche ricordato nella preghiera mariana del Rosario, come uno dei cinque misteri gaudiosi. ║ P. al Tempio di Maria Vergine: festa mariana di importanza secondaria, celebrata il 21 novembre, che ricorda l'evento leggendario dell'entrata di Maria al Tempio di Gerusalemme, dove sarebbe rimasta fino a 12 anni al servizio di Dio. La festa, di origine tarda, fece la sua comparsa in Oriente nel VII sec.; in Occidente fu adottata verso il 1371 (curia papale di Avignone), mentre a Roma con Sisto IV (1471-84). Pio V la soppresse, mentre Sisto V tornò a proporla a tutta la Chiesa, fino a che venne cancellata definitivamente dalla riforma conciliare del calendario liturgico (1969).