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Prassi.

(dal greco práxis: azione, modo di agire). Azione, non tanto nel significato di singolo atto, ma in quello di attività pratica. ║ L'esercizio di un'attività, di una professione o arte, e l'insieme delle norme che la regolano. ║ Procedura consuetudinaria nello svolgimento di una certa attività. • Filos. - Il termine p. viene usato per indicare l'attività pratica in contrapposizione all'attività teoretica o contemplativa. Il dualismo, tra azione e contemplazione, tra pratico e teorico, tra empirico e razionale, caratterizza la storia del pensiero occidentale fin dalle sue origini nell'antica Grecia. Furono, infatti, i filosofi greci a teorizzare il contrasto, proprio della società greca, fra teoria e p. e a fare, della prima, l'essenza stessa della filosofia. In particolar modo Platone e Aristotele presentarono la vita attiva in contrapposizione a quella contemplativa, considerata di tipo superiore, e l'uomo dedito alla contemplazione - il filosofo - come l'esponente più illustre del genere umano. Secondo Aristotele, l'attività teoretica rende simili a Dio, in quanto il pensiero è la parte divina dell'uomo e la vita nel pensiero è vita divina. Anche quando, nel periodo ellenistico, la filosofia assunse come finalità un compito eminentemente pratico (non più la pura conoscenza, ma la ricerca della felicità del singolo), essa rimase pur sempre scienza distinta e separata dall'ambito dell'empirico e del pratico. Tale separazione, fra la scienza, intesa come sapere puro e disinteressato, e l'ambito della p., dell'azione (in cui rientrava ogni abilità pratico-manuale, la pittura e la scultura), è stata individuata dagli studiosi come uno dei principali motivi dello scarso avanzamento tecnologico della civiltà greca. Il Medioevo cristiano perpetuò la separazione fra vita contemplativa e vita activa, come contrasto, innanzitutto, fra i chierici, cui spettava la contemplazione e la cura delle cose spirituali, e i laici, che si occupavano delle cose pratiche. Solo nel Rinascimento questo contrasto si ricompose per diventare tensione feconda interna alla vita spirituale stessa, rendendo così possibile la nascita della scienza moderna. Nella filosofia contemporanea si sono affermate numerose correnti di pensiero, che hanno rivalutato il concetto di p., affermandone la priorità su quello di teoria; fra di esse, ricordiamo il Marxismo, il Pragmatismo, lo Strumentalismo. ║ Filosofia della p.: espressione, usata per indicare la concezione della storia come attività umana trasformatrice del reale, che è propria del Marxismo. • Dir. - Procedura abituale, consuetudine, adottata nello svolgimento di una determinata attività, che non sia regolata da norme precise e codificate. • Dir. internaz. - Uniformità di comportamento, tenuto dagli Stati nel corso del tempo. Nel diritto internazionale, la p., insieme all'opinio iuris, viene assunta come prova dell'esistenza di una norma consuetudinaria, sancita dall'art. 38 della Corte Internazionale di Giustizia.