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Potatura.

L'atto di recidere rami di una pianta al fine di eliminare parti invecchiate o malate e di dare alla pianta una forma razionale, per stimolarne e regolarne la vegetazione e la fruttificazione, e per rendere più facili le operazioni relative alla coltura, alla loro difesa antiparassitaria e alla raccolta. La p. straordinaria serve a eliminare quelle parti di una pianta che risultano malate, deteriorate o divenute fisiologicamente inattive. Le operazioni di p. di allevamento e di formazione sono invece considerate ordinarie, ovvero operazioni che occorre eseguire periodicamente seguendo speciali accorgimenti; servono principalmente a dare alla pianta la forma prescelta. Anche la p. di produzione, cioè quella che si pratica annualmente al fine di regolare il giusto equilibrio tra sviluppo delle ramificazioni e produttività, è operazione ordinaria. Importanti fattori influiscono sul modo di potare: il clima, la temperatura, la qualità del terreno e la tecnica seguita nella coltivazione, nonché la varietà della pianta, tutti elementi che impediscono l'adozione di regole generali per una tecnica comune. Alcune norme sono, tuttavia, le seguenti: a) i rami disposti orizzontalmente sono più deboli e predisposti alla fruttificazione; b) i rami verticali danno per lo più origine a una produzione legnosa ben sviluppata; c) la fruttificazione è tanto più abbondante quanto più si mantiene nella pianta il giusto equilibrio mediante la p.; l'equilibrio deve riguardare la quantità di azoto e di idrati di carbonio. La p. di allevamento serve a dare alla pianta una forma regolare e conveniente; tra le forme più usate (per le piante da frutto) sono il vaso e la piramide (tra le forme libere); la palmetta (tra le forme appoggiate). La forma a vaso è la più diffusa e si ottiene tagliando l'astone di un anno all'altezza di 60-70 cm da terra; dei rami che sorgeranno dall'astone se ne lasceranno soltanto tre, possibilmente equidistanti tra loro; i tre rami, a fine inverno, verranno tagliati a 50-60 cm di lunghezza. Dei rami che si svilupperanno dai primi tre se ne lasceranno soltanto un paio per ciascuno; si avranno così le branche primarie e quelle secondarie; da esse si ricaveranno le varie impalcature. La forma a piramide è usata soprattutto per il pero; l'astone viene tagliato, in primavera, a 60 cm dal suolo; dei rami che sorgeranno da esso se ne lasciano soltanto da 4 a 6; quello posto in posizione più alta rispetto agli altri costituirà il prolungamento mentre gli altri saranno le branche della prima impalcatura. Queste vanno poi accorciate alla fine dell'inverno in base alla loro forza e alla loro distanza dal terreno. Il prolungamento va accorciato a circa 80 cm della sua lunghezza; è importante effettuare il taglio in prossimità di certe gemme affinché la pianta cresca diritta e non sbilanciata. La stessa operazione si ripeterà l'anno successivo sia per quanto riguarda le branche che per il prolungamento. Le branche dovranno avere sempre una inclinazione di 60 gradi circa rispetto al fusto della pianta; così si otterrà una forma piramidale. La forma a palmetta richiede lo stesso impianto della piramide; qui però le branche delle varie impalcature saranno 2 e non 3. Inoltre le branche, inclinate di 60°, vanno appoggiate a un'impalcatura di filo di ferro (si tratta infatti di forma "appoggiata"). Altre forme di allevamento sono quella ad Y chiamata anche comunemente forma a siepe belga; la forma a U semplice e quella a U doppia sono forme di allevamento di tipo decorativo. Una variante della forma a palmetta è quella detta a palmetta Verrier, che facilita le operazioni di raccolta, i trattamenti e le varie operazioni colturali. La p. di produzione ha lo scopo di incrementare la fruttificazione della pianta. Nella piante giovani l'operazione si limita a diradamenti e ad accorgimenti che favoriscono la penetrazione della luce tra le foglie in modo che le gemme si sviluppino più facilmente a frutto. Sulle piante adulte la p. si fa in rapporto al numero delle gemme. Trattandosi di piante molto vigorose, essa sarà limitata, mentre si ricorrerà alla piegatura dei rami lunghi. I tagli vanno eseguiti inclinati ed è bene disinfettarli con una soluzione di solfato di rame al 2% (o con altri disinfettanti). Il taglio va poi eseguito in po' più in alto delle gemme e con la pendenza verso la parte opposta della gemma stessa.