Città del Friuli-Venezia Giulia e capoluogo della provincia omonima.
È situata a 24 m s/m., al centro della pianura compresa tra i fiumi
Livenza e Tagliamento, a valle della linea delle risorgive, fra le Prealpi
carniche e il mare. Posta in posizione strategica rispetto ai collegamenti
autostradali e ferroviari con il Veneto,
P. conobbe negli anni Cinquanta
e Sessanta un rapidissimo sviluppo economico e demografico, responsabile della
disordinata crescita urbanistica diretta soprattutto lungo le principali vie di
comunicazione. 49.122 ab. CAP 33170. • Econ. - Come centro produttivo la
città fonda la sua tradizione su un'attività artigianale risalente
al XVIII sec., vivace soprattutto nel settore tessile e della ceramica, e che
determinò, nella seconda metà del XX sec., uno sviluppo cittadino
in direzione Nord e Nord-Ovest. L'importanza di
P. come centro
industriale a livello nazionale ed europeo crebbe e si consolidò nel
secondo dopoguerra con l'affermazione del comparto degli elettrodomestici. A
questa crescita industriale corrispose sul piano amministrativo la costituzione
della provincia di
P. nel 1968. L'apparato produttivo della città
raggiunse nel frattempo un ragguardevole grado di diversificazione, spaziando
dall'industria meccanica legata all'agricoltura, ai comparti elettromeccanico,
del legno e della gomma. Il settore terziario si è rafforzato con la
presenza di numerosi istituti di credito e di attività commerciali verso
le quali gravita l'intera provincia. • St. - Di fondazione romana
(
Portus Naonis),
P. viene citata per la prima volta nel 452. Feudo
dei duchi del Friuli nell'898, quindi parte del patriarcato di Aquileia,
cercò più volte senza successo di affrancarsi dai patriarchi per
costituirsi a libero Comune, al punto da essere distrutta dal patriarca Bertolo
nel 1220. Nel 1276 la città si pose sotto la sovranità degli
Asburgo, che le concessero in cambio ampie autonomie cittadine. Fino al 1351
feudo dei Porcia, nel 1508 passò dall'imperatore Massimiliano I d'Asburgo
alla Repubblica di Venezia. Ceduta in feudo nel 1514 al condottiero Bartolomeo
d'Alviano, dal 1537 al 1797 rimase alle dipendenze dirette di Venezia e fu retta
da un magistrato che riuniva in sé i poteri amministrativo e militare.
• Arte - Circondata un tempo da mura di cui restano poche tracce, la
città possiede notevoli monumenti fra cui il duomo di struttura gotica
(XV sec.), con facciata neoclassica e completato da un alto campanile
(1219-1427), il palazzo comunale (1291-1365, con torre del XVI sec.), palazzi
con facciate affrescate dei secc. XIV-XVII, una pinacoteca che conserva
importanti opere del Pordenone. Della
P. moderna è da ricordare la
fabbrica della Rex, progettata agli inizi degli anni Sessanta da G. Valle.
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Provincia di P. (2.273 kmq; 276.410 ab.): costituita nel 1968 su
un territorio precedentemente appartenente alla provincia di Udine, si estende
nella fascia occidentale del Friuli. • Geogr. - Morfologicamente presenta
una zona alpina a Nord, con altimetrie anche superiori ai 2.000 m, una zona
prealpina e collinare e, infine, la pianura della bassa friulana. • Econ.
- L'area montana, interessata da un fenomeno di spopolamento dovuto
all'attrazione esercitata dall'industrializzazione del capoluogo, dagli anni
Sessanta ha cominciato a sviluppare un turismo invernale (stazione sciistica di
Piancavallo). Sono inoltre attive l'agricoltura (cereali e vigneti) e
l'allevamento bovino. L'assetto produttivo della provincia conta, oltre
all'industria degli elettrodomestici (
P., Porcia), mobilifici (Sacile,
Brugnera), coltellerie (Maniago), industrie cartarie, alimentari, enologiche
(Cordenons, Casarsa della Delizia).
Visita virtuale alla diga/centrale idroelettrica di Malnisio (PN)