(dal latino
puppis). Parte posteriore di un'imbarcazione, opposta alla
parte anteriore, denominata prua o prora. ║ Fig. -
Andare con il vento
in p.: trovarsi in circostanze favorevoli, procedere speditamente. •
Mar. - La
p. possiede una forma affilata nella parte immersa, allo scopo
di ridurre la resistenza dell'acqua e permettere un maggiore gioco delle eliche;
viceversa la parte emersa è ampia e assume forme diverse:
quadra
(o
a specchio);
tonda, in cui la parte emersa superiore è
arrotondata a semicerchio e concepita in modo tale da costituire il
prolungamento naturale delle strutture portanti della nave;
tipo
incrociatore, presente nelle navi da guerra fino all'inizio del XX sec. o in
alcuni transatlantici;
a cassone, nei motoscafi e in tutte quelle
imbarcazioni che devono raggiungere alte velocità. Nei traghetti, dove il
passaggio di uomini e mezzi avviene a entrambe le estremità,
p. e
prua hanno la stessa forma, come pure nelle baleniere. • Encicl. - Nelle
navi da guerra dell'antica Marina a vela (dal XVI al XVIII sec.), la
p.
era generalmente riservata all'alloggio degli ufficiali (il cosiddetto
castello di p.), in quanto considerata la parte più importante
dell'imbarcazione, dal momento che di lì si dirigevano le manovre. A
p. venivano collocate le scorte di acqua, di viveri e di armi della nave,
in modo che, in caso di ammutinamento, agli ufficiali fosse garantito il
controllo dei servizi essenziali della nave. Anche nelle navi di linea gli
alloggi per i passeggeri di maggior riguardo erano situati a
p.,
finché all'inizio del XX sec. vennero collocati nella parte centrale
della nave, più larga e meno soggetta ai movimenti imposti dal mare
grosso. Questa innovazione fu seguita anche dalla Marina militare.