Appartenente alla regione
p.,
dall'antica città di
Suessa Pometia. ║
Agro p. o
regione p.: regione del
Lazio meridionale (corrispondente all'antico
Ager Pomptinus), in
provincia di Latina, che si estende dalle pendici dei Monti Lepini e Ausoni alla
costa tirrenica compresa tra Torre Astura e Terracina. Morfologicamente è
distinta in tre zone: 1) una fascia costiera formata da terreni alluvionali,
orlata da cordoni di dune recenti (
tumoleti) che racchiudono lunghi laghi
- di Fogliano, di Sabaudia, dei Monaci, di Caprolace -; 2) una striscia di
terreni argillosi e sabbiosi, immediatamente a ridosso della fascia litoranea,
non più alti di 60 ÷ 80 m, un tempo coperti da macchia mediterranea
e bosco d'alto fusto; 3) una fascia compresa tra la zona subcostiera e il piede
dei Monti Lepini, completamente paludosa prima della bonifica. Dal punto di
vista geologico, l'Agro
p. costituisce un'area subsidente sviluppatasi a
partire dal Pliocene inferiore e soggetta a periodiche invasioni del mare (il
Monte Circeo è stato di volta in volta isola o promontorio).
Idrologicamente la regione è alimentata da acque superficiali e
sotterranee provenienti dai Lepini e dagli Ausoni, e comprende numerose sorgenti
(Cavata, Cavatella, Ninfa, Sardellane, Fontana del Muro, ecc.). • Encicl.
- La regione, abitata fin dal Paleolitico medio da neandertaliani, a causa delle
difficoltà ambientali e della malaria non presentò mai stabili
insediamenti umani, ma una popolazione di pastori nomadi che abitavano in
capanne disseminate nella macchia. Tentativi di bonifica furono effettuati fin
dall'epoca romana; a partire dal Medioevo vennero intrapresi anche ad opera di
vari pontefici. In particolare Leone X (secc. XV-XVI) fece costruire una serie
di canali (tra questi il cosiddetto
Portatore) e Pio VI (fine XVIII
sec.), oltre a rimettere in attività il Portatore, realizzò un
canale lungo 30 km, parallelo alla via Appia e interrotto ogni 1.500 m da canali
trasversali. Tuttavia queste opere servirono soltanto a bonificare alcune aree
periferiche. La bonifica definitiva, idraulica e agricola, venne intrapresa solo
dopo la prima guerra mondiale. Fra il 1926 e il 1939 venne creata una rete di
canali di 1.800 km e furono realizzati 18 impianti idrovori. Per quanto riguarda
la sistemazione agraria, fu estirpata la macchia, con l'eccezione della zona del
Circeo lasciata allo stato naturale per realizzarvi l'omonimo parco nazionale;
il terreno fu dissodato e vennero costruite circa 4.000 case coloniche e 450 km
di strade. Furono inoltre fondati alcuni centri: nel 1932 Latina, nel 1934
Sabaudia, nel 1935 Pontinia, nel 1937 Aprilia e nel 1939 Pomezia. Durante la
seconda guerra mondiale la zona risultò gravemente danneggiata dalle
operazioni belliche seguite allo sbarco anglo-americano ad Anzio: 7.000 ha di
terreno vennero minati, il mancato funzionamento delle idrovore provocò
un nuovo impaludamento, ricomparve la malaria, il patrimonio zootecnico fu quasi
totalmente disperso. Tuttavia l'opera di ricostruzione, iniziata nell'immediato
dopoguerra, restituì al comprensorio la sua funzionalità.
L'agricoltura, inizialmente basata soprattutto sul frumento, produce oggi
barbabietole, frutta e ortaggi, uva, foraggiere, cereali e tabacco; sviluppato
anche l'allevamento dei bovini da latte. Gli interventi della Cassa per il
Mezzogiorno furono fondamentali per il consolidamento dell'attività
industriale che ha interessato in particolare il triangolo
Aprilia-Latina-Cisterna e la zona di Pomezia: i settori trainanti sono quelli
elettromeccanico, chimico-farmaceutico, alimentare, tessile, della carta, del
legno, dei materiali plastici e da costruzione. Infine, accanto al commercio,
molto attivo grazie alla vicinanza di Roma e Napoli, anche il turismo balneare
ha conosciuto un notevole sviluppo.