Centro in provincia di Frosinone, 46 km a Sud-Est del capoluogo; è
situato a 97 m s/m., su un terrazzo alla sinistra del fiume Liri, alla
confluenza con il Rio San Martino. Il nome della città deriva dal
ponte curvo, a sei luci, sul Liri. 13.435 ab. CAP 03037. • Econ. -
Agricoltura (cereali, ortaggi, frutta); industrie alimentari, tessili,
meccaniche, della lavorazione del tabacco e del cemento. • St. - Fondata
(886 circa) come centro fortificato da Rodolfo, gastaldo dei conti d'Aquino,
nell'Alto Medioevo
P. fu feudo dei principi di Capua e dei duchi di Gaeta
per poi entrare a far parte dei possedimenti dell'abbazia di Montecassino (XII
sec.). Nel XV sec., dopo essere stata contesa da Angioini e Aragonesi durante la
guerra di successione del napoletano,
P. entrò a far parte dei
domini pontifici, unita territorialmente a Benevento (1463). Nel 1496 papa
Alessandro VI la offrì in principato al figlio Giovanni, assassinato poi
dal fratello Cesare Borgia (1497) che se ne impossessò. Innalzata a
città e a sede vescovile (unita ad Aquino) da Benedetto XIII (1725),
rimase ai papi fino al 1769, quando la occupò Ferdinando I di Borbone, re
delle Due Sicilie; restituita alla Santa Sede, fu occupata poi dai Francesi
(1799), ma nuovamente riconsegnata alla Santa Sede, e l'anno successivo fu presa
dai Borboni di Napoli. Nel 1800 se ne impadronì Napoleone, che ne fece un
principato per il generale J.-B.-J. Bernadotte. Occupata da G. Murat nel 1814,
dopo la Restaurazione tornò alla Santa Sede; il 7 dicembre 1860
un'insurrezione popolare ne sancì l'annessione all'Italia. • Arte -
Monumento notevole, oltre il ponte, la parrocchiale di San Bartolomeo, costruita
sui ruderi del castello (IX sec.).