Frazione del comune di Codigoro in provincia di Ferrara; è situato a 1 m
s/m., lungo la Via Romea, nella Valle Giralda. In prossimità del centro
abitato si trova l'abbazia di
P., celebre monastero benedettino. CAP
44020. • St. - Le prime attestazioni dell'esistenza del monastero datano
al IX sec. e da esse si deduce che si trattava di una comunità
direttamente dipendente dalla Sede Apostolica. Nel corso del X sec. l'abbazia
passò sotto la giurisdizione dell'arcidiocesi di Ravenna, quindi venne
elevata da Ottone III ad abbazia reale; oggetto di numerosi privilegi pontifici
e imperiali, divenne uno dei più vivaci centri culturali del Medioevo e
acquistò grande potenza. Tuttavia, progressivamente abbandonata dai
monaci a causa delle malsane condizioni ambientali, l'abbazia cadde lentamente
in rovina, fino ad essere ridotta da Innocenzo VIII a prepositura secolare. La
comunità venne infine soppressa da Napoleone Bonaparte. • Arch. -
Il complesso abbaziale è costituito da diversi edifici monastici e dalla
basilica di Santa Maria. La struttura della chiesa attuale, derivata da quella
delle basiliche ravennati del VI sec., risale agli anni 751-874 ed è
preceduta da un atrio dei secc. X-XI, adorno di maioliche, fregi in cotto e
sculture attribuite a un altrimenti sconosciuto Mazulo, forse ravennate. Il
campanile (del 1063) presenta tipiche caratteristiche lombarde; all'XI sec.
risale anche la parte più estesa del mosaico pavimentale. Nel XIII sec.
si procedette alla ricostruzione della chiesa e nel XIV sec. al rinnovo della
decorazione pittorica, con affreschi di Vitale da Bologna e della sua scuola e
di un pittore riminese affine a Pietro da Rimini.