(dal latino
pulsus: battito, der. di
pellere: battere). Fisiol. e
Med. - Dilatazione ritmica dei vasi sanguigni determinata dall'onda di sangue
(
onda sfigmica) conseguente alla contrazione cardiaca e, più
precisamente, alla sistole del ventricolo sinistro. La contrazione cardiaca, e
quindi il numero di battiti al minuto, è rilevabile in particolare
dall'arteria radiale: in una persona sana e adulta la frequenza del
p. si
aggira intorno alle 70-80 pulsazioni al minuto. Si parla di
bradicardia
(o
bradisfigmia) e di
tachicardia (o
tachisfigmia)
fisiologiche e patologiche per valori di frequenza rispettivamente inferiori o
superiori alla media. Oltre alla
frequenza, altri sei parametri
caratterizzano le pulsazioni: 1) il
ritmo, ovvero la successione regolare
delle pulsazioni determinata dall'attività cardiaca. Quando le pulsazioni
non sono regolari, cioè non sono intervallate da periodi isocroni, si ha
la cosiddetta aritmia; 2) la
durata, cioè il tempo che impiega
ogni pulsazione per compiersi. Abbiamo il
p. tardo (per esempio nella
stenosi aortica), quando questo tempo è lungo, mentre il
p. celere
o
scoccante (per esempio nell'insufficienza aortica) quando è
breve; 3) l'
ampiezza dell'onda sfigmica, che dipende dalle condizioni
dell'attività cardiaca, dalla massa sanguigna e dalla gettata sistolica;
4) la
durezza, ovvero la resistenza dell'onda sfigmica alla compressione:
si parla di
p. duro e
p. molle in rapporto alla pressione
arteriosa (rispettivamente ipertensione e ipotensione) e alla rigidità
delle pareti arteriose (arteriosclerosi); 5) il
sincronismo, ovvero la
contemporaneità delle pulsazioni nei due arti e del battito cardiaco; 6)
la
simmetria, cioè la coincidenza nei due arti, alla palpazione,
dei parametri di forza, ampiezza, durata e sincronismo. ║
P.
capillare: patologia frequente nella insufficienza aortica, consistente
nella dilatazione, più o meno ritmica, delle arteriole dovuta alla
trasmissione al sistema capillare delle pulsazioni arteriose. ║
P.
epatico: variazione di volume del fegato legato all'attività
cardiaca. È difficilmente rilevabile alla palpazione, in condizioni
normali. ║
P. venoso: il pulsare visibile e registrabile delle vene
giugulari, sia fisiologico sia patologico. In condizioni fisiologiche, a
differenza di quanto avviene per le arterie, si assiste al rigonfiamento della
vena durante la diastole ventricolare (sistole atriale) e a deplezione durante
la sistole ventricolare (diastole atriale). Il
p. venoso patologico
è tipico dello scompenso congestizio con dilatazione del cuore destro e
insufficienza della tricuspide: la pulsazione della vena è sistolica,
corrispondente quindi alla sistole ventricolare. ║ Per estens. - Forza
vitale, vigoria (l'indebolimento del
p. è infatti indice di minor
salute). • Anat. - Porzione dell'arto superiore, a forma di cilindro
appiattito in senso antero-posteriore, compresa tra l'avambraccio e la mano
dove, essendo l'arteria radiale superficiale e quindi facilmente reperibile, si
appoggiano le dita per rilevare il battito. È costituito
dall'estremità inferiore dell'ulna e del radio, dal primo ordine delle
ossa del carpo e dalle parti molli di rivestimento. Chirurgicamente viene spesso
compreso in questa regione anatomica anche il secondo ordine delle ossa del
carpo. Prende nome di
nocella del p. il rilievo osseo palpabile sul
margine interno della faccia posteriore, costituito dalla estremità
inferiore dell'ulna. Il
p. è attraversato da numerosi organi
provenienti dalla mano o diretti ad essa. In particolare, sulla faccia anteriore
si trovano i tendini dei muscoli flessori, le arterie radiale e ulnare con le
vene satelliti, i nervi mediano e ulnare; sulla faccia posteriore i tendini
degli estensori e degli abduttori. La contenzione degli organi è
assicurata dalla conformazione morfologica dello scheletro del
p. e dai
due legamenti anulari con le loro propaggini. La faccia anteriore dello
scheletro ha una conformazione a doccia, divisa in due canali dal legamento
anulare anteriore del carpo, che si estende da un margine all'altro, e dal
sepimento sagittale. Nel canale laterale ha sede il tendine del muscolo flessore
radiale; in quello mediale (canale radiocarpico) sono ospitati il nervo mediano
e i tendini degli altri flessori. L'arteria radiale, quella ulnare e il nervo
omonimo rimangono al di fuori dei canali: la prima è situata vicino al
margine esterno, accanto alla testa del radio; gli altri due sono posti in
prossimità del margine interno, in direzione del pisiforme. La faccia
posteriore presenta quattro scanalature sulla porzione posteriore e
postero-laterale della testa del radio e del legamento anulare posteriore del
carpo che, insieme ai sepimenti di quest'ultimo, delimitano i canali che
ospitano i tendini degli abduttori e degli estensori, assicurando la
contenzione. Fanno eccezione l'estensore proprio del mignolo e l'estensore
ulnare del carpo, ai quali il legamento anulare posteriore fornisce un canale
fibroso. ║ Fig. -
Tastare il p. a qualcuno: cercare di conoscerne
le intenzioni, le capacità e simili, con domande abili e mirate,
apparentemente insignificanti. ║ Fig. - Forza, fermezza di carattere,
energia fisica e morale:
uomo di p. ║ Fig. -
Uomo senza p.:
debole, privo di carattere. ║ Fig. -
Con p. fermo: con estrema
decisione e severità. ║ Fig. -
Uno scrittore, un critico di
p.: dotato di spiccate qualità intellettuali; di ispirazione schietta
e tono energico. ║ Fig. -
Lavoro di p.: che richiede, in chi lo
esegue, energia e impegno. ║ Fig. -
Vino di p.: di elevata
gradazione alcolica. ║ Anticamente il termine passò a indicare per
metonimia anche altre zone del corpo, in particolare le tempie, in cui la
pulsazione del sangue è più evidente; oppure le arterie e i vasi
sanguigni in genere. • Abbigl. - Parte terminale della manica lunga di una
giacca, di un cappotto, di un abito, ecc., sua continuazione senza cuciture,
oppure differenziata da essa per sovrapposizione; può essere decorata con
bottoni, passanti, ecc.