(dal latino
pulpa, di etimologia incerta). La parte carnosa del corpo
umano e animale. ║ Nell'uso comune, la carne muscolosa senza ossa e senza
grasso dell'animale macellato:
p. di manzo. ║ Al plurale, il
termine si trova spesso nella lingua antica e letteraria:
p. delle mie p.
(stesso significato dell'espressione affettuosa
carne della mia carne).
║ Con riferimento al corpo umano, il termine è usato con il
significato di carne, in usi letterari o locuzioni particolari (
essere bene
in p.: essere florido;
mettere p.: cominciare a ingrassare). ║
Fig. -
Lasciare la p. e l'ossa in qualcosa: rovinarsi completamente.
║ Fig. -
Essere fatto d'ossa e di p.: avere natura umana o essere
fisicamente in vita. ║ Anticamente o letterariamente, sinonimo di
polpaccio. • Bot. - La parte molle e succosa, generalmente
commestibile, del frutto. Spesso corrisponde al mesocarpo, ma può anche
avere valore morfologico differente (nelle fragole, ad esempio, la
p.
è costituita dal ricettacolo). ║ Fig. - La parte essenziale,
sostanziale di un discorso, un ragionamento, una teoria e simili. Con questo
significato, è utilizzato come sinonimo di succo, nocciolo, usati
anch'essi in senso figurato (
nei suoi discorsi c'è poca p.: poca
sostanza, tutta apparenza). ║ Al plurale, piccole strisce a sezione
triangolare ottenute dalle barbabietole da zucchero; il residuo viene utilizzato
come mangime per il bestiame. • Farm. - Preparato di consistenza molle
ottenuto mettendo a macerare in acqua fredda o calda, per poi passarla in stacci
di crine, la parte carnosa o parenchimatosa di sostanze vegetali (foglie,
frutta, ecc.). • Anat. -
P. dentale o
dentaria: tessuto
connettivale ricco di vasi sanguigni e di terminazioni nervose, che riempie la
cavità del dente. Riveste una funzione fondamentale nel trofismo del
dente e può andare soggetta a processi flogistici o necrotici che non
comportano necessariamente la perdita del dente. ║
P. bianca e
p. rossa: nella milza, gli elementi che caratterizzano il parenchima
splenico.