Polimero formato da unità monomeriche nelle quali sia presente l'uretano.
I
p., ottenuti mediante una poliaddizione, si ricavano più
precisamente da isocianati. Questi sono sali o esteri dell'acido isocianico (che
ha formula O═C═N―H), a loro volta
ottenuti per reazione fra cianato di potassio e dialchisolfati con poliammine o
con alcooli polivalenii (HO―R'―OH
). I
p. sono materie plastiche e
contengono nella loro molecola il gruppo ―NH―CO―O―, ripetuto numerose
volte. A seconda del tipo di ammina o di acido o di isocianato, si possono
produrre
p. dalle caratteristiche molto diverse e quindi adatti a
differenti usi. I
p. possono anche essere ricavati dal fosgene (cloruro
dell'acido carbonico di formula COCl) per reazione con ammine alifatiche (nelle
quali, cioè, gli atomi di carbonio sono legati fra loro in catena lineare
o ramificata) o con ammine aromatiche; se si impiegano ammine alifatiche i
p. ricavati sono liquidi, mentre di norma sono solidi se vengono usate
ammine aromatiche. Lo schema, in tal caso, è il
seguente:
H
2N―NH
2 + 2COCl→4HCl + O═CN―R―NC═O
Anche le strutture dei
p. possono variare in modo sensibile; fra i
p. termoplastici (i
quali, con il crescere della temperatura, subiscono una diminuzione del modulo
di elasticità, rammollendosi) vi sono strutture lineari; tra i
p.
termoindurenti (che con l'elevarsi della temperatura subiscono un fenomeno
di reticolazione con modifiche strutturali e permanenti della molecola,
diminuzione della plasticità, innalzamento del modulo di
elasticità) le strutture sono generalmente reticolate a tre dimensioni.
Altra struttura di tipo cellulare si nota nei
p. ottenuti con un
isocianato reagente in presenza di umidità, oppure facendo agire
sull'isocianato stesso un acido carbossilico. Durante la reazione si ha sviluppo
di CO
2; il prodotto gassoso rimane nella massa del polimero che, di
conseguenza, assume una struttura porosa ricca di cellule contenenti anidride
carbonica. I
p. sono prodotti industrialmente in numerosi tipi,
caratterizzati da proprietà diverse ma sempre pregevoli. Dotati di ottime
caratteristiche isolanti termiche, elettriche ed acustiche, i
p. vengono
utilizzati soprattutto per la produzione di fibre elastomeriche, materiali da
stampaggio, fibre sintetiche; infine, come adesivi e come schiume uretaniche
(materiali porosi espansi), utilizzate a loro volta nella preparazione di
imballaggi e imbottiture di vario genere.
"Le schiume poliuretaniche" di Piero Weisz