Ind. chim. - Resina termoplastica sintetica, ottenuta per polimerizzazione del
4-metil-pentene:

con catalizzatori tipo Ziegler. Si
tratta di una resina prodotta a partire dal 1965 dalla ICI (Imperial Chimical
Industries Ltd), con il marchio
TPX. Si distingue dalle altre resine
termoplastiche per una superiore trasparenza ed un'elevata resistenza al
calore, oltre che per le buone caratteristiche elettriche. Il
p. (o PMP)
viene prodotto per poliaddizione a partire dal monomero con i mezzi soliti della
poliaddizione, usati ad esempio per il polipropilene; il prodotto, ottenuto in
forma di polvere, viene poi impastato con stabilizzanti, coloranti, cariche
varie e formato in granuli per la lavorazione per estrusione o stampaggio ad
iniezione. Si trovano in commercio anche dei semilavorati, in particolare fogli
e lastre. ║
Proprietà: il
p. è un polimero ad
elevato grado di cristallinità, dotato di un elevato grado di
trasparenza: secondo la prova ASTM D1003-61 oltre il 90% della luce incidente
viene trasmessa. Nelle stesse condizioni le altre due materie plastiche
trasparenti per eccellenza, il polistirolo e il polimetilmetacrilato, presentano
una trasparenza dell'88 ÷ 90% e 92% circa rispettivamente. Rispetto a
queste però il
p. presenta una superiore resistenza in
temperatura: esso perde infatti la sua struttura cristallina solo a 240 °C
e a 200 °C presenta una resistenza meccanica apprezzabile. Inoltre mantiene
bene la sua forma fino ad una temperatura prossima a quella di fusione. Altre
sue proprietà importanti sono il peso specifico molto basso (0,83,
prossimo al minimo teorico possibile per una materia plastica), la bassa
costante dielettrica (2,12), l'elevata resistività di volume
(10
16 ohm/cm, non lontana da quella delle resine fluorurate) e l'alta
rigidità dielettrica. La resistenza a trazione si aggira sui 280
kg/cm
2, con un allungamento a rottura del 15% circa. Benché le
caratteristiche meccaniche a freddo del
p. siano inferiori a quelle di
molte materie plastiche, a caldo questo materiale dimostra una resistenza
meccanica migliore del polipropilene e anche del policarbonato. La sua
stabilità agli agenti chimici è elevata: come per le poliolefine,
solo gli agenti fortemente ossidanti possono causarne il deterioramento, mentre
gli altri (compresi acidi e basi minerali e organici, idrocarburi anche
aromatici, ecc.) possono causare al massimo un leggero rammollimento con
riduzione delle caratteristiche meccaniche. Come il polipropilene, non resiste
invece bene all'irraggiamento con sorgenti ad alta energia: per questo il
p. non è raccomandato per l'impiego in condizioni di esposizione
continua all'irraggiamento solare. ║
Usi: la resina di
p.
è usata solo per la fabbricazione della materia plastica conosciuta con
lo stesso nome; questa a sua volta ha diversi campi di applicazione (lampade,
schermi, riflettori, lenti, similvetri per finestrini di sicurezza, attrezzature
per laboratori di chimica) anche in virtù della sua completa
atossicità. Insapore, inodore e trasparente, il
p. ha
un'elevata resistenza in temperatura, e può quindi essere impiegato
per confezionare alimenti che devono essere mantenuti a bassa temperatura o
addirittura surgelati e poi riscaldati.