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Polarizzatore.

Che provoca fenomeni di polarizzazione. • Ott. - Strumento utilizzato per polarizzare radiazioni luminose e, in generale, radiazioni elettromagnetiche; in base al fenomeno fisico grazie al quale si induce la polarizzazione, si parla di p. a riflessione, a rifrazione e a birifrangenza. ║ P. a riflessione: p. il cui funzionamento è basato sulla polarizzazione che si produce nella riflessione; è solitamente costituito da una o più lastre di vetro, sulle quali viene fatta riflettere più volte la luce con un angolo di incidenza brewsteriano. ║ P. a rifrazione: p. che sfrutta la polarizzazione parziale che si produce in un fenomeno di rifrazione; è in genere costituito da più lastre di vetro parallele sovrapposte, sulle quali viene fatta incidere la luce con un angolo di incidenza brewsteriano. ║ P. a birifrangenza: sfrutta le proprietà dei cristalli birifrangenti; in base al metodo utilizzato per eliminare uno dei due raggi polarizzati che si originano per birifrangenza, si parla di p. a prisma e di p. a pleocroismo. Il più importante p. a prisma è il nicol, costituito da un prisma di calcite, tagliato in due parti secondo il piano diagonale ortogonale all'asse ottico, incollate in seguito mediante balsamo del Canada, il cui indice di rifrazione è intermedio fra gli indici di rifrazione del raggio ordinario e di quello straordinario della calcite; l'inclinazione del piano diagonale è tale che, quando la luce incide sul cristallo con un angolo inferiore a 14°, dando origine a due raggi rifratti polarizzati linearmente a 90° tra di loro, solo il raggio straordinario attraversa lo strato di balsamo e riemerge nell'aria, mentre quello ordinario viene riflesso dallo strato ed assorbito dalle pareti laterali del prisma, opportunamente annerite. Se si analizza la luce emergente con un secondo nicol, detta I l'intensità della luce emergente da quest'ultimo, si ha la relazione I ≅ I0 (cos2α)/2, dove I0 è l'intensità della luce incidente sul primo nicol ed α è l'angolo tra le sezioni principali dei due prismi. I p. a pleocroismo, invece, sfruttano il fatto che nelle sostanze birifrangenti con dicroismo o tricroismo apprezzabile, uno dei due raggi polarizzati che si originano da un raggio di luce incidente non polarizzato viene assorbito più dell'altro: pertanto, se lo spessore del cristallo è sufficiente, emerge solo il raggio meno assorbito. Poiché il dicroismo e il tricroismo sono fortemente selettivi, la luce emergente da tali p. è colorata: questo fenomeno viene evitato nei p. pleocroici artificiali, detti polaroidi, che non alterano sensibilmente lo spettro della luce che li attraversa. ║ P. circolare: p. che fornisce luce polarizzata circolarmente. Si costruisce combinando un p. ordinario con particolari lamine birifrangenti, dette lamine quarto d'onda, ovvero lamine a facce parallele ottenute tagliando un cristallo birifrangente con spessore tale che la differenza tra i cammini ottici dei due raggi, ordinario e straordinario, è pari a un quarto di lunghezza d'onda della luce incidente.