Della Polonia; abitante o nativo della Polonia. • Ling. - Lingua slava del
gruppo occidentale, uno dei rami del ceppo indoeuropeo, assai diffusa sia in
Europa sia nelle colonie di emigranti, soprattutto negli Stati Uniti. Formatasi
sulla base dei dialetti parlati dalle popolazioni stanziatesi nell'VIII e IX
sec. lungo l'Oder e la Vistola, suo primo documento scritto è la bolla
papale del 1136, in cui compaiono nomi di luoghi e persone. Veri e propri testi
in lingua
p. si hanno a partire dal XIV sec. Il latino, come lingua colta
impiegata in Polonia durante tutto il Medioevo, influenzò grandemente lo
sviluppo di una lingua nazionale, e per un lungo periodo, dati gli stretti
legami della Polonia con il mondo cattolico, non fu mai del tutto abbandonato.
Questo spiega i numerosi prestiti lessicali dal latino, ai quali vanno
però affiancati anche quelli da altre lingue che nel corso dei secoli
influenzarono l'evoluzione del
p.: l'italiano, il francese e il tedesco.
Il grande sviluppo della letteratura
p. si ebbe nel XVI sec., epoca alla
quale risale anche la prima grammatica completa della lingua
p.,
Polonicae grammaticae institutio (1568), opera di P. Stojenski, e il
primo dizionario,
Lexicon latino-polonicum (1564), compilato da J.
Maczynski. La lingua scritta utilizza l'alfabeto latino e si serve di segni
diacritici e di grafemi complessi per esprimere alcune rappresentazioni foniche
presenti nelle lingue slave, ed espresse in alfabeto cirillico con un solo
segno; da qui l'accumulo di consonanti e la loro netta prevalenza rispetto alle
vocali, tipico della lingua. Il
p. si differenzia dalle altre lingue
slave occidentali per la posizione dell'accento, che cade sempre sulla penultima
sillaba; ha una declinazione a flessione esterna, comprendente sette casi;
possiede tre generi (maschile, femminile, neutro) e due numeri (plurale,
singolare). Il
p. parlato comprende cinque gruppi dialettali: grande
p., piccolo
p., slesiano, masoviano, kasciulico. • Zool. -
Coniglio p.: appartenente a una razza originaria della Polonia e
caratterizzata da taglia particolarmente piccola, ha pelo perfettamente bianco
ed è utilizzato per imitare la pelliccia d'ermellino. • Abbigl. -
Al plurale, scarpe per bambini, dette anche
polacchini, caratterizzate
dal gambale alto e allacciato.