Voce russa: devastazione. Nella Russia zarista e in altri Paesi dell'Europa
orientale, violenta sollevazione popolare antisemita. ║ Per estens. -
Qualunque genere di persecuzione esercitata contro minoranze, per ragioni
politiche, religiose, ecc. • Encicl. - Verificatisi periodicamente
già durante il Medioevo, i
p. avevano matrice religiosa o,
più genericamente, di intolleranza contro il presunto sfruttamento
economico di cui si accusavano gli Ebrei, molti dei quali praticavano l'usura.
Particolare rilievo acquistarono, però, nella seconda metà
dell'Ottocento e all'inizio del Novecento, soprattutto in Russia e nell'Est
europeo. Nel 1881, dopo l'attentato allo zar Alessandro II, si scatenarono
violenti
p. ai danni delle comunità ebraiche, con massacri e
saccheggi, spesso fomentati dalle autorità. Già da tempo erano
state imposte dal Governo severe limitazioni al movimento e all'attività
economica degli Ebrei, che alla fine del secolo ammontavano a circa cinque
milioni: essi avevano l'obbligo di risiedere nelle zone di confine e di svolgere
esclusivamente attività commerciali. Nuove restrizioni legali e severe
discriminazioni attuate a partire dal 1880, nonché frequenti sollevazioni
popolari determinarono, alla fine del XIX sec., l'emigrazione di circa 300.000
Ebrei soprattutto negli Stati Uniti. Nel 1903 il ministro von Pleve
organizzò
p. a Kisinëv. In seguito, durante la guerra civile
seguita alla Rivoluzione bolscevica, furono scatenati dalle armate
"bianche" nella Russia meridionale
p. che si estesero anche in
Polonia. L'antisemitismo, diffusosi in Europa, particolarmente in Germania, ma
anche in Francia, provocò una massiccia emigrazione di Ebrei verso la
Palestina e gli Stati Uniti.