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Plancton.

(dal francese plancton, der. del greco planktós: errante). Termine coniato nel 1887 a indicare l'insieme dei microrganismi che vivono sospesi nelle acque marine o dolci, fluttuando secondo il movimento delle onde e delle correnti. I microrganismi costituenti il p. marino e il p. d'acqua dolce o limnoplancton possono essere vegetali (fitoplancton) e animali (zooplancton). Per lo più trasparenti, come evidente fattore di difesa, la loro composizione varia con il variare della profondità. Il p. superficiale è costituito da piante e animali (epiplancton); a profondità superiori a 200 m, dove non giunge la luce, il fitoplancton viene a mancare e rimane solo lo zooplancton (batiplancton). A seconda delle dimensioni dei componenti si distinguono: un macroplancton, i cui organismi sono visibili a occhio nudo; un mesoplancton, con individui della grandezza intorno a 1 mm; un microplancton, con dimensioni intorno a 1/10 di mm; infine un nannoplancton, di dimensioni ancora inferiori, intorno a 1/100 di mm, i cui componenti si possono raccogliere solo attraverso la centrifugazione di campioni d'acqua. Le specie animali planctoniche si distinguono in oloplanctoniche e meroplanctoniche, a seconda che rimangano p. per tutto il loro ciclo vitale oppure per un periodo limitato della loro esistenza. Specie caratteristiche dello zooplancton sono i copepodi, gli scifozoi, i sifonofori, le larve di crostacei, molluschi, echinodermi e anellidi, i taliacei, le sagitte, ecc. Tra le specie che costituiscono il fitoplancton ricordiamo le diatomee, i dinoflagellati, i coccolitoforidi. Gli organismi planctonici galleggiano facilmente grazie al basso peso specifico, dovuto sia alla grande abbondanza di acqua contenuta nei loro tessuti sia alla presenza di sostanze grasse e di gas. Inoltre la superficie del corpo è espansa, essendo fatto a lamina, a nastro, a campana, spesso con numerosi prolungamenti. In uno stesso luogo, il p. varia con un ritmo costante che segue l'andamento delle stagioni. Variazioni quantitative stagionali dell'oloplancton sono dovute all'azione di un insieme di fattori sulla riproduzione (salinità, temperatura, ossigenazione dell'acqua, ecc.). Fenomeni di migrazione determinano altresì la composizione dei microrganismi; le migrazioni si distinguono in verticali, dovute a variazioni di temperatura e di luce (così, ad esempio, di notte fanno la loro comparsa in superficie specie che di giorno vivono più in profondità), e orizzontali, provocate da correnti marine o dalla marea. Esistono anche migrazioni verticali legate alle diverse fasi di sviluppo dei singoli organismi che costituiscono il p. (ad esempio, uova, larve e stadi post-larvali dei teleostei). Il valore del p. nella catena alimentare è enorme sia come produzione primaria, sotto forma di fitoplancton, sia come produzione secondaria (zooplancton). Planctofagi sono molte specie di pesci, dai cetacei alle aringhe e sardine. Alcuni componenti del p., come i foraminiferi, i radiolari e le diatomee, possono dare origine con i loro gusci a sedimenti calcarei e silicei, da cui provengono buona parte delle rocce sedimentarie terrestri.