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Placcatura.

Operazione consistente nel ricoprire la superficie di un materiale con uno strato (placca) di altro materiale come protezione dagli agenti ossidanti, corrosivi, atmosferici. Può anche essere eseguita a scopo decorativo. Tre sono i principali tipi di p.: metallo su metallo, metallo su materiale non metallico, materiale non metallico su materiale non metallico. ║ p. metallica su materiale metallico (ad esempio nichelatura, argentatura): viene eseguita in due tempi. Si procede dapprima alla sovrapposizione dei due pezzi e successivamente a un lavoro di compressione meccanica a freddo, oppure a una lavorazione a caldo (trafilatura, laminazione) che produce una saldatura tra i due metalli. Le proprietà meccaniche del materiale placcato dipendono dalle proprietà dei metalli usati in relazione al loro spessore; inoltre, poiché lo spessore del metallo usato per la p. può raggiungere il 10-20% dello spessore del placcato, esso è molto superiore a quelli che si possono ottenere su superfici trattate con processi galvanici, oppure a spruzzo o a immersione. La p. è operazione comune nei lavori di oreficeria e viene eseguita sovrapponendo un materiale pregiato (oro o argento) a un altro meno nobile. ║ p. metallica su materiale metallico o metallizzazione: viene eseguita generalmente su legno o vetro, a scopo ornamentale. Le lamine d'oro o d'argento vengono incollate sulla superficie del legno e fissate a caldo sul vetro. ║ P. di materiali non metallici su materiali non metallici: la più diffusa è la p. dei legnami comuni, eseguita incollando a caldo sottili lamine di legni pregiati su legno di qualità inferiore; si distingue dall'impiallacciatura per lo spessore del foglio di legno applicato, che nella p. è superiore a 5 mm mentre nell'impiallacciatura è inferiore. Sul legno possono anche essere applicati laminati plastici (molto usati nei mobili da ufficio, da cucina, ecc.).