Genere di rettili appartenente all'ordine squamati, sottordine ofidi,
famiglia Boidi. Di grande mole, il
p. ha la testa triangolare, ben
distinta dal corpo e ricoperta, come questo, da piccole squame. Ha coda breve e
prensile, occhi con pupilla verticale, denti lunghi; è di colore
grigio-giallognolo con macchie irregolari brune e nere. Non è velenoso e
uccide la preda soffocandola tra le spire. I
p. sono i più grandi
serpenti esistenti insieme ai boa, dai quali si distinguono per la doppia serie
di scaglie sottocaudali e perché sono ovipari. Diffusi in Asia, Africa e
Oceania, vivono nelle foreste tropicali preferibilmente sugli alberi o sul
terreno. Si nutrono di piccoli mammiferi (lepri, topi, ecc.), di uccelli e,
talvolta, di animali più grossi. Sono anche in grado di nuotare. I
p. non assalgono l'uomo, se non per difendersi, ed in questo caso
riescono sempre vincitori, grazie alla forza formidabile delle loro spire. Tra
le specie più note ricordiamo: il
p. reale (
Python
regius),
che vive in Africa occidentale e non supera i 2 m di
lunghezza; il
p. reticolato (
Python reticulatus), diffuso nella
penisola malese, in Siam, nell'arcipelago della Sonda e nelle Filippine,
che raggiunge i 10 m di lunghezza; il
p. di Seba (
Python sebae),
che vive nell'Africa equatoriale e meridionale ed è cacciato per la
pelle; il
p. corto (
Python curtus),
che abita nella
penisola malacca. ║ Per estens. - La pelle conciata del serpente omonimo,
molto pregiata e utilizzata per realizzare scarpe, borsette, cinture.
Un pitone