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Pipistrello.

(dal latino vespertillo, der. di vesper: sera). Zool. - Mammifero dell'ordine dei chirotteri (Chiroptera), comprendente 608 specie, riunite in 17 famiglie. Il p. si caratterizza per la capacità di volare, grazie alle modificazioni anatomiche degli arti anteriori, che consentono un volo basato su un alterno abbassarsi e innalzarsi delle membrane alari. La membrana alare (patagio) consiste in una duplicatura della pelle, provvista di numerose terminazioni nervose; è sostenuta nella maggior parte dei casi da quattro dita della mano pentadattila. Il patagio è strutturato in modo tale da proseguire lungo i lati del corpo fino agli arti posteriori, collegandosi alla base del piede e delle dita, per estendersi infine tra gli arti posteriori e la coda. Lungo circa 4 cm, il p. presenta il braccio allungato e robusto, l'avambraccio più lungo, con il solo radio funzionale. La rigidità dell'arto è spiegabile soprattutto con il fatto che ulna e avambraccio sono fusi e che la mano è fissata in una posizione intermedia tra supinazione e pronazione. L'arto posteriore è dotato di ginocchio rivolto all'esterno e dorsalmente; il piede ha l'alluce rivolto verso l'esterno, così da provocare difficoltà sia nella locomozione a terra sia nell'atto del riprendere il volo dal suolo. La pelliccia ha colore bruno-verde; in alcuni casi è di un vivace giallo dorato o arancione. Il corpo è cosparso di ghiandole odorifere, che hanno la duplice funzione di richiamo sessuale e di repellente per i predatori. Il piede, con cinque dita, ha tarso breve e calcare connesso al calcagno, a sostegno della membrana alare. Il p. presenta occhi di conformazione normale, ma di piccole dimensioni nei microchirotteri. I denti, analoghi a quelli degli insettivori, sono in numero compreso tra 20 e 38. Il p. è dotato di sensi molto sviluppati, in particolare il tatto e l'udito. Nei p. europei, ovulazione e fecondazione seguono al letargo invernale, periodo durante il quale la femmina conserva il seme maschile proveniente dall'accoppiamento avvenuto in autunno. C'è una sola generazione all'anno in cui quasi sempre viene partorito un solo piccolo (raramente due). La femmina possiede due ghiandole mammarie, pettorali, per lo più ascellari; il piccolo viene allattato dalla madre durante il volo ed è abbandonato dopo un periodo di circa cinque o sei settimane. Per quanto concerne le abitudini, il p. in Europa è animale crepuscolare e notturno; vive all'aperto solo nei mesi più caldi e ha l'abitudine di stare in ripari semibui (grotte, soffitte, ruderi) durante il giorno. I p. localizzano gli ostacoli e le prede grazie alla capacità di ricevere ed emettere ultrasuoni. Utilissimi insettivori, alcune specie si nutrono invece di piccoli mammiferi, uccelli o pesci. Nelle regioni temperate, al sopraggiungere del freddo dell'inverno i p. vanno in letargo. I p. sono numerosi nelle regioni calde, mentre in quelle temperate e fredde la loro presenza è in relazione con quella degli insetti. ║ Pesce p.: nome con cui sono indicati alcuni pesci lofiformi, caratterizzati da grosse pinne pettorali e piccole pinne pelviche, impiegate per la locomozione sui fondali marini. • Abbigl. - Pastrano in uso nel XIX sec., con mantellina e privo di maniche. ║ Maniche a p.: maniche molto ampie, non a giro, che partono quasi dalla vita.