(dal latino
populus). Pianta del genere
Populus, appartenente alla
famiglia delle Salicacee; diffusissima, comprende 35 specie. Presenta fiori
aclamidi e frutti a capsula con piccoli semi provvisti di un ciuffo di peli alla
base. I
p. si moltiplicano con facilità per talea. In Italia,
lungo i corsi d'acqua e nei boschi umidi, crescono tre specie di
p.: il
Populus alba (
p. bianco, o
alberello, o
gattice), dotato di corteccia biancastra, con chioma larga, foglie
palmato-lobate, gemme non vischiose; il
Populus tremula (
p.
tremulo), che vive sino a 1.800 m s/m., e ha foglie rotonde od ovali,
sinuato-dentate e glabre; il
Populus nigra (
p. nero
o
nostrano), alto fino a 40 m, con chioma a forma di piramide, foglie
acuminate, triangolari o romboidali, fornite di lunghi piccioli compressi. Tra
le numerose varietà di
p. si segnalano il
Populus
pyramidalis (
italica), con rami eretti e chioma stretta, frequente in
Italia meridionale; il
Populus canescens; il
Populus Canadensis
(
p. del Canada), coltivato in Europa e in Italia, dalla
chioma meno raccolta, con foglie e amenti molto grandi; è particolarmente
apprezzato per la cellulosa di cui è ricco. Tra le malattie più
frequenti che interessano il
p. rientra il cancro, provocato dal fungo
Dotichiza populea; il
p. è inoltre indebolito dai
coleotteri
Lina populi, che ne mangiano le foglie, o dai
Saperda
carcharias, le cui larve scavano gallerie nei fusti degli alberi.
L'importanza del legno del
p. ha determinato il sorgere di coltivazioni
industriali di
p. e l'affermarsi di istituti di pioppicoltura volti al
miglioramento genetico del
p. Il legno del
p. è di colore
biancastro, di consistenza tenera, leggero; se lasciato all'aria aperta,
è facilmente soggetto a deformazione. Viene utilizzato per realizzare
ossature di mobili, trucioli o casse per imballaggi, per pasta da carta e
fiammiferi di legno. Si usa inoltre nelle costruzioni civili per fare scale o
tralicci. Frequente in falegnameria è l'impiego del compensato di
p.