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Pinza.

(dal francese pince, der. di pincer: pizzicare). Generalmente al plurale, arnese costituito da due leve d'acciaio, unite a cerniera. Le parti più lunghe (spesso rivestite di materiale isolante) servono per impugnare l'utensile, mentre quelle corte (dette mascelle, punte o becchi), sagomate in fogge diverse in base all'uso cui l'utensile è destinato, hanno la funzione di afferrare, stringere serratamente o tagliare. Le p. vengono classificate in relazione alla forma o all'uso delle punte. Le p. universali sono impiegate per serrare tubi di piccole dimensioni, afferrare fili mediante una superficie di presa zigrinata, troncare fili attraverso i taglienti laterali e una piccola cesoia. Tra le p. più diffuse si segnalano le p. a punte piatte, a punte mezzotonde, a punte piegate a 45°, a punte tonde, per anelli elastici interni, per anelli elastici stringitubo, regolabili, autobloccanti, allargatubi, spellafili. ║ Termine con cui sono designati alcuni utensili di ridotte dimensioni, detti anche mollette, destinati a funzioni analoghe, ma caratterizzati dalla presenza di una molla (invece della cerniera) a una delle estremità; si utilizzano per afferrare, stringere, serrare. Rientrano in questa categoria le p. a molla, per il ghiaccio, per gli spaghetti. ║ Fig. - Prendere con le p.: espressione dal significato analogo a quello di prendere con le molle (V. MOLLA). • Med. e Chir. - Strumento costituito da due piccole lamine elastiche di acciaio, saldate a un'estremità e molto divaricate all'altra. In alcuni modelli le estremità libere possono essere fornite di sottili solchi trasversali (p. anatomiche) o di dentini a incastro reciproco (p. a denti di topo). Queste p. hanno dimensioni variabili e sono utilizzate per afferrare parti di organo o lembi di tessuto durante interventi chirurgici o dissezioni anatomiche. • Ott. - P. a tormaline: strumento costituito da due tormaline montate su sughero e girevoli su ghiere, funzionanti l'una da polarizzatore e l'altra da analizzatore per la luce verde. • Tipogr. - Piccolo utensile, detto anche molletta, caratterizzato da branche a punta e da impugnatura a punteruolo. Si usa per estrarre lettere e interlinee dalla composizione. • Ind. graf. - Organo di presa impiegato per il trasporto del foglio; è costituito da una barretta fissa e da una oscillante con una molla interposta. • Costr. - P. di Le Châtelier: cilindretto d'ottone, cavo, alto 30 mm e avente diametro di 30 mm e spessore di 0,5 mm, aperto secondo una generatrice e dotato, da ciascuna parte della fessura, di un ago saldato di 15 cm di lunghezza. Questa p., inventata dal chimico francese H. Le Châtelier, è impiegata per controllare l'indeformabilità dei cementi. • Fis. - P. termoelettrica: strumento costituito da due conduttori di metalli diversi, saldati alle estremità e collegati a un galvanometro. Ogni differenza di temperatura fra le saldature è rivelata dalla corrente. Può servire come sensibilissimo termometro, per temperature fino ai 1.500 °C. • Mecc. - P. di serraggio: nei torni a torretta e in quelli automatici, dispositivo di bloccaggio rapido della barra; serra e apre alternativamente la barra stessa, all'inizio e al termine di ogni operazione. ║ Nei torni a revolver, elemento meccanico inserito all'interno del mandrino con cui si immorsano le barre da lavorare. • Fotogr. - Riflettore a luce diffusa, il cui sostegno è costituito da una struttura a morsa con la quale viene fissato, in genere, a un treppiede. È utilizzato nella fotografia e nelle riprese cinematografiche o televisive. • Zool. - Al plurale, chele di crostacei e scorpioni.