Nobile famiglia napoletana, di probabile origine longobarda, conosciuta sin dal
XII sec. Resse la signoria di Caserta a partire dal 1269 e fu sempre fedele agli
Angioini e alla casa reale spagnola. Nel XV sec. si divise in due rami: il
primo, facente capo a
Stefano, figlio di
Tommaso, diede origine ai
marchesi di Casalnuovo, ai duchi di Montecalvo e ai principi di Monteroduni e
della Leonessa; il secondo ramo, che prese origine da
Palamede fratello
di Stefano, si divise ulteriormente dando vita agli Aragona
P. Cortes, ai
principi di Noia e duchi di Terranova, ai
P. di Strongoli, ai
P.
di Aragona e ai
P. di Cerchiara. ║
Lucio: fu conestabile di
Napoli nel 1102 (XII sec.). ║
Antonio: appartenente al ramo Aragona
P. Cortes, divenne papa con il nome di Innocenzo XII
(V. INNOCENZO). ║
Ettore: fu al
servizio di Carlo V e viceré di Sicilia (1517-34) (XVI sec.). ║
Fabrizio: pose fine alle incursioni dei Turchi in territorio calabrese
(m. 1577). ║
Ettore III: fu grande ammiraglio di Sicilia e
viceré di Catalogna (1562-1622). ║
Niccolò: fu
viceré di Sardegna dal 1719 al 1722 (1648-1730). ║
Francesco: nipote di Innocenzo XII, fu nunzio apostolico in Polonia dal
1700 al 1703 e in seguito arcivescovo di Napoli (1652-1734). ║
Ferdinando: principe del Sacro Romano Impero, combatté
valorosamente contro i Turchi (1689-1767). ║
Francesco: fu vicario
di re Ferdinando IV di Napoli. Nel 1798 il re, rifugiatosi in Sicilia, gli
affidò l'incarico di difendere Napoli dalle truppe francesi con le quali
invece Francesco scese a patti, consegnando la città e riparando a sua
volta in Sicilia (1734-1812). ║
Francesco: principe di Strongoli,
ebbe una parte di rilievo nella rivoluzione romana del 1798 e in quella
napoletana del 1799. Militò in seguito nelle armate napoleoniche e,
ritiratosi dopo il 1815, ritornò in servizio nel 1820-21. Scrisse:
Memorie del regno di Napoli dal 1790 al 1815 (Napoli 1775-1853). ║
Vincenzo: principe di Strongoli, l'adesione alla Repubblica partenopea
del 1799 gli costò 25 anni di esilio. Fu capitano della legione italica
e, tornato in patria, combatté con grande determinazione il brigantaggio,
in particolare in Basilicata, Calabria e Abruzzo. Prese parte alla campagna di
Russia (1812) che gli valse l'assegnazione della Legione d'onore e i gradi di
generale, che gli vennero tolti in seguito alla sua partecipazione al regime
costituzionale che sorse a Napoli nel 1820 (Napoli 1777-1837).