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Pietroburgo.

Nome con il quale fu chiamata, fino all'agosto 1914, la città russa che affaccia sul Golfo di Finlandia, nel Mar Baltico. Assunse in seguito il nome di Pietrogrado, fino al 1924, e di Leningrado, fino al 1991, quando riprese quello di San Pietroburgo (V.). • St. - I lavori di edificazione della città iniziarono nel 1703, per volere dello zar Pietro il Grande, alla foce del fiume Neva, nella regione appena conquistata alla Svezia, nel corso delle "guerre del Nord". Lo zar pensava alla città come alla nuova capitale del suo Impero, una "finestra sull'Europa" per posizione e vocazione, che portasse la Russia a competere alla pari con gli Stati occidentali: tale intendimento fu sufficiente a giustificare la forte eccentricità della nuova capitale rispetto alla massima parte delle terre dell'Impero. Il nucleo primitivo della città fu costituito dalle fortezze dei Santissimi Pietro e Paolo e di Krŏnštadt, erette sulle isole della foce. Per un quinquennio i lavori procedettero piuttosto lentamente, a causa del conflitto; tuttavia, dopo la vittoria di Poltava del 1709, intorno al palazzo dell'imperatore furono edificati il quartiere "intellettuale" (l'università, gli istituti superiori, i musei, ecc.) e quello industriale. Il tessuto urbano crebbe anche in forza del trasferimento coatto di popolazione dalle regioni più interne della Russia e dell'immigrazione promossa dallo zar di artigiani, tecnici e commercianti sia russi sia stranieri. Durante la prima metà del XVIII sec. la città si estese verso la riva sinistra della Neva, che consentiva facili collegamenti. La pianta della città rispecchia l'unità di progettazione, strutturata in cerchi concentrici, collegati al centro mediante grandi arterie trasversali. P. fu proclamata capitale nel 1712, ma la sua espansione subì una battuta di arresto quando, durante il regno di Pietro II, tale funzione fu nuovamente attribuita a Mosca, che la mantenne fino al 1732. Alla morte del suo fondatore, avvenuta nel 1725, la nuova capitale contava infatti una popolazione residente di circa 70.000 cittadini, che declinò sotto Pietro II. In seguito, per tutto il Settecento, fu adottata una politica di sostegno al ripopolamento e allo sviluppo, che fece di P. un centro politico, economico e culturale di prima grandezza, sostenuto dalla fitta rete ferroviaria e di comunicazione con l'intero Paese. Alla fine del regno di Caterina II, la popolazione residente toccava le 220.000 unità, tra cui 25.000 stranieri; alla fine del regno di Alessandro I, superava le 400.000. La posizione di avanguardia industriale e culturale, fece di P. anche la sede naturale di movimenti antizaristi e ribelli: nel dicembre 1825 vi scoppiò la rivolta militare dei Decabristi (V.); fu centro di diffusione delle attività populiste (V. POPULISMO); in seguito allo sviluppo industriale del XIX sec. vi crebbero le organizzazioni del movimento operaio che, nel 1905, diedero vita ai moti della prima rivoluzione, poi fallita. A P., infine, nel marzo 1917 si verificarono i primi incidenti e le prime sommosse che portarono in breve alla Rivoluzione d'Ottobre e alla caduta degli zar. Nel 1914, la città venne ribattezzata Pietrogrado, in spregio al nome tedeschizzante con cui era nata. I bolscevichi, nel marzo 1918, riportarono la capitale a Mosca a causa delle necessità dettate dalla guerra civile in atto, determinando un nuovo declino demografico ed economico della città, che risorse come centro industriale più tardi e per volere di Lenin, in onore del quale ebbe poi il nome di Leningrado. ║ Trattato di P. del 1747: concluso il 9 dicembre tra Russia e Gran Bretagna, stabiliva che la prima mantenesse schierato alla frontiera con la Prussia un corpo militare a disposizione della seconda, ricevendone in cambio un sussidio annuo di 100.000 sterline (poi alzato a 500.000 sterline). ║ Trattato di P. del 1772: stipulato il 5 agosto tra Austria, Prussia e Russia stabiliva una prima spartizione della Polonia tra queste potenze. ║ Trattato di P. del 1805: concluso l'11 aprile tra Austria, Russia e Inghilterra, in funzione antinapoleonica (terza coalizione), stabiliva la costituzione di una lega degli Stati europei contro la Francia, cui l'Inghilterra avrebbe partecipato corrispondendo la somma di 1.250.000 sterline per ogni 100.000 soldati impiegati dalle potenze continentali nella lotta. ║ Dichiarazione di P.: sottoscritta il 23 aprile 1908 da Russia, Germania, Danimarca e Svezia, stabiliva l'impegno di tali Paesi a tutelare i confini delle rispettive regioni affacciate sulle rive del Mar Baltico e fra loro limitrofe. In caso di minaccia alla stabilità della divisione territoriale, ogni Paese era tenuto a consultare gli altri per decidere i possibili interventi.