Nome generico con cui si designano tutti i vegetali, ma più comunemente
quelli superiori, come alberi, arbusti e simili. ║ La parte inferiore del
piede, che poggia sul terreno. ║
P. organica: ruolo del personale
di un ente. • Arch. - Rappresentazione planimetrica di una costruzione in
scala ridotta, ottenuta immaginando sezionata l'opera con un piano orizzontale.
Può essere limitata a singoli ambienti di un edificio. Le scale
più comunemente usate sono 1:500, per l'insieme di grandi complessi di
edifici (planimetrie); 1:200 e 1:100, per ciascuno edificio (
p. a livello
dei vari piani); 1:20, 1:10, 1:5, per i particolari delle varie parti
dell'edificio. ║
P. quotata: quella in cui il disegno riporta le
dimensioni delle strutture. ║
P. longitudinale: quella in cui le
strutture si sviluppano simmetricamente rispetto a un asse centrale
corrispondente alla maggior dimensione dell'edificio. ║
P.
centrale: quella caratterizzata da strutture che si sviluppano intorno a un
punto centrale in maniera simmetrica rispetto a due o più assi
intersecantisi in tale punto centrale. ║
P. a pettine: quella in
cui vari corpi di fabbrica simili si dipartono parallelamente da un corpo di
fabbrica di collegamento. ║
P. panottica: quella in cui i corpi di
fabbrica sono disposti radialmente intorno a un centro dal quale si può
abbracciarne la vista simultaneamente. ║
P. a croce latina: quella
di una chiesa in cui i due bracci ortogonali sono disuguali. ║
P. a
croce greca: quella di una chiesa che presenta i due bracci ortogonali
uguali. ║
P. a scacchiera: struttura urbanistica caratterizzata da
strade perpendicolari fra loro, che determinano isolati di forma quadrata.
║
P. radiocentrica: quella di centri urbani in cui le strade si
dipartono da uno o più punti; è tipica delle città
medioevali. • Bot. - Organismo vegetale dotato di struttura e
organizzazione propria. Secondo particolari caratteristiche si distinguono:
p. annue;
p. perenni; p. erbacee, legnose, di alto fusto;
p. a foglie caduche; sempreverdi;
p. grasse. Dal punto di vista
ecologico:
p. acquatiche, lacustri, alpine, ruderali, ecc.; secondo
l'utilizzazione che ne fa l'uomo:
p. ornamentali, da fiore, da foraggio,
da frutto, aromatiche, medicinali, ecc. Per la loro capacità di
sintetizzare composti organici (grazie alla
clorofilla), partendo da
composti inorganici semplici, come l'acqua, l'anidride carbonica, i sali
minerali, le
p. hanno preceduto gli animali nel corso dell'evoluzione. Le
loro funzioni sono essenzialmente la nutrizione e la riproduzione. Dal punto di
vista della nutrizione le
p. possono essere
autotrofe, in grado di
sintetizzare energia attraverso reazioni ossidative (si dividono in
chemiosintetiche e fotosintetiche), o
eterotrofe, capaci di sintetizzare
energia attraverso la luce. Fra le eterotrofe si distinguono le
saprofite, che vivono su materiali organici in decomposizione, e le
parassite, che depredano altri organismi delle sostanze nutritive. Con il
nome di
p. si indicano anche organismi inferiori come le alghe, i funghi,
i batteri. Le
p. finora conosciute sono circa 500.000. La loro forma si
struttura secondo due grandi categorie, il
tallo e il
cormo: il
primo, non differenziato in parti di valore diverso, come radice, caule o fusto
e foglie, è tipico degli organismi unicellulari, mentre nel cormo la
forma è estremamente variabile nelle diverse
p. • Rel. -
Cariche di valore magico o sacrale, le
p. presentano grande importanza in
tutte le religioni e presso tutti i popoli. Le più comuni concezioni
religiose vedono nell'albero il simbolo della vita, che si rinnova
continuamente. Esempi di culto di tale genere si riscontrano nel mondo
germanico, dove i più antichi santuari non erano che boschi naturali;
presso i Celti era diffuso il culto della quercia dei Druidi; gli Slavi
adoravano alberi e boschi; a Uppsala, in Svezia, è testimoniato un bosco
sacro. Nel mondo greco si ricordano la quercia di Dodona, o gli alberi nelle
raffigurazioni minoiche. Nella cultura biblica si ritrova l'albero della
conoscenza, così come il cespuglio ardente veicolo dell'apparizione
divina. Nella mitologia nordica l'albero è connesso alla creazione
dell'uomo; l'usanza di seppellire gli individui in un tronco d'albero, risalente
all'epoca preistorica, è collegata a un'idea di rinascita con l'annuale
ciclo della vegetazione. In talune credenze, anche singole parti dell'albero
conservano il potere della
p. intera: la verga di Aronne, il caduceo
greco, il tirso bacchico, ecc. Analogo valore sacrale hanno alcuni prodotti
della
p., come il vino, il soma indiano, ecc. Nelle religioni
politeistiche, si assiste a un'associazione fra la divinità e un tipo
particolare di
p.: Atena e l'ulivo, Apollo e il lauro, Zeus e la
quercia.