Nome della consonante
P e del segno che la rappresenta. ║ Nome
della sedicesima lettera dell'alfabeto greco (π) corrispondente al
p
latino. Nella numerazione greca, un
p. minuscolo con apice in alto a
destra (
π') indica il numero 80, con apice in basso a sinistra
(
,π) il numero 80.000. Secondo l'uso dei grammatici alessandrini, un
pi greco maiuscolo indica il sedicesimo libro dell'Iliade, un
pi
greco minuscolo il sedicesimo dell'Odissea. • Mat. - Il
pi greco
maiuscolo indica, eventualmente accompagnato con indici, un prodotto;
così, per esempio,

indica
l'espressione a
1a
2 ...a
2n; mentre
π
ia
i indica il prodotto infinito
a
1a
2 ... a
n... ║ Il
pi greco
minuscolo viene spesso utilizzato per indicare un piano, in particolare il
quadro nei metodi della prospettiva e della proiezione centrale. È,
inoltre, il simbolo del numero che esprime il rapporto tra la lunghezza di una
circonferenza e il relativo diametro o, equivalentemente, il rapporto tra la
misura dell'area di un cerchio e il quadrato del suo raggio; interviene in
numerose formule geometriche riguardanti il perimetro, l'area e il volume di
figure circolari e solidi non poliedrici, in numerose relazioni matematiche e in
relazioni fondamentali per la trigonometria e l'analisi complessa, quali la
relazione di Eulero,
eiπ+ 1 = 0, e la formula di
J. Stirling per il calcolo di
log(n!). Tale numero è reale,
irrazionale (cioè, decimale, illimitato e non periodico) e trascendente,
ovvero non è radice di alcuna equazione algebrica a coefficienti interi;
il suo valore, troncato, è 3,14159265358979323846... Shanks, nel 1873, ha
calcolato ben 707 cifre decimali di π; in pratica, tuttavia, viene
utilizzato con il numero di cifre decimali necessario per l'approssimazione
richiesta dal problema. La dimostrazione della irrazionalità di π
è dovuta a J.H. Lambert, mentre F. Lindemann ne provò, nel 1882,
la trascendenza. Il primo valore approssimato ottenuto con procedimenti
matematici, fu calcolato probabilmente da Archimede (22/7< π <223/71)
con il
metodo dei perimetri. Tale metodo si basa sull'approssimazione
della circonferenza di raggio R mediante poligoni regolari convessi inscritti e
circoscritti, con numero di lati crescente: si dimostra che i poligoni
così costruiti costituiscono due classi contigue, con elemento di
separazione dato da 2πR. In modo analogo, un valore approssimato di π
può essere ottenuto considerando non più i perimetri, ma le aree
dei poligoni inscritti e circoscritti al cerchio (
metodo delle aree); le
classi contigue così ottenute ammettono, come elemento separatore,
R
2π. Un terzo metodo, detto
metodo degli isoperimetri, si
basa sul calcolo dei raggi e degli apotemi dei poligoni regolari di perimetro
fissato: tali classi di grandezze sono contigue e il loro elemento di
separazione è 1/π. Infine, ricordiamo i
metodi basati sull'uso di
algoritmi infiniti; questi si fondano sugli sviluppi in serie o in prodotti
infiniti di, π opportunamente troncati in base alla loro rapidità di
convergenza. Tra questi ricordiamo, per il suo interesse storico, la valutazione
di π mediante il prodotto
infinito:

scoperto
da J. Wallis nel 1655. Lo sviluppo in serie più importante è
quello dell'arcotangente,
arctg x = x - x3/3 + x5/5 -
x7/7 ..., dal quale, per
x = 1 si ottiene la relazione
π/4 = 1 - 1/3 + 1/5 - 1/7 + ...; quest'ultima uguaglianza fu
scoperta già da L. Eulero, al quale si devono numerosi altri sviluppi in
serie. A causa della lentezza con cui la serie appena descritta converge, per il
calcolo effettivo di π si preferisce utilizzare l'identità
π/4 = 4arctg 1/5 - arctg 1/239, utilizzando lo sviluppo in serie
dell'arcotangente.