Bot. - Genere di palme appartenente alla famiglia delle Palmacee, ordine delle
spadiciflore, classe delle monocotiledoni, comprendente 12 specie, diffuse nelle
regioni tropicali e subtropicali dell'Asia e dell'Africa. Si tratta di piante,
in genere molto alte, con foglie pennate a segmenti interi inseriti obliquamente
nel rachide; il fusto o "stipite" è ricoperto, alla sommità, dalla
parte basale delle foglie cadute. All'ascella delle foglie crescono gli spadici
con asse ramificato, sempre avvolti in una brattea bruna e di consistenza simile
al cuoio. Le piante sono monoiche: vi sono quelle che portano esclusivamente i
fiori maschili e quelle che hanno soltanto i fiori femminili. Il frutto è
sempre una bacca bruna, di forma oblunga; quando non è matura è di
color verde più o meno scuro. Il mesocarpo è molto carnoso e ricco
di sostanze zuccherine; il nocciolo presenta sempre un solco longitudinale nella
sua parte ventrale. Tra le specie più note citiamo: la
P.
dactylifera, la comune "palma da dattero", coltivata per i suoi frutti fin
dalla più remota antichità; la
P. sylvestris da cui si
ricava una sostanza zuccherina, lo zucchero di palma; la
P. canariensis,
pianta ornamentale da giardino originaria delle isole Canarie.