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Peuceste). Generale macedone. Di famiglia nobile, combatté
nell'esercito di Alessandro Magno. Partecipò alla spedizione asiatica e
fu nel 326 tra i comandanti della flotta fluviale che operò sull'Idaspe.
Poco dopo, nell'assedio della rocca indiana dei Malli (326-25), salvò la
vita al re riparandolo con uno scudo d'Atena, bottino di guerra proveniente dal
tempio di Troia. Fu per questo, così almeno narrano gli storici ufficiali
al seguito dell'esercito macedone, che Alessandro ricolmò d'onori
P., concedendogli tra l'altro la satrapia della Persia.
P. svolse
l'incarico, applicando scrupolosamente la politica di apertura verso i popoli
soggetti seguita da Alessandro; questo lo portò spesso in contrasto con i
suoi colleghi che invece preferivano adottare una politica nazionale di
privilegio, contro i barbari da poco sottomessi. Morto Alessandro (323),
P. tenne per qualche anno ancora il governo della Persia, della quale
adottò anche la lingua e i costumi. Prese parte alla guerra tra i
diadochi Eumene e Antigono (317-16) schierandosi con il primo, ma passando dalla
parte del secondo nella battaglia di Gabiene, svoltasi nel 316 a.C. Poco dopo,
lasciato il governatorato della Persia, si trasferì alla corte del suo
nuovo signore (315) (IV sec. a.C.).